Ciao, Luna: quando si dice "la grandezza dell'ebbrezza" dionisiaca. Desidererei essere ebbro per dichiararti, senza imbarazzo, il mio amore; desidererei essere folle, per contagiarti con la mia follia; desidererei essere un suonatore di flauto, per invitarti a danzare sulle note di un motivo esaltante e seguire con lo sguardo il tuo corpo sinuoso, scalpitante, rendere omaggio al nostro Dio ibrido...

Semplicemente fantastica...sembri ARIEL (la sirenetta)!!!

Beh, a me piacerebbe proprio poter vedere da vicino, e non solo sognare, il corpo della bellissima donna in foto!

"Il nostro desiderio non è di fare di due creature una sola, bensì di evadere dalla nostra prigione, dalla nostra unità, di diventare due in una congiunzione, ma meglio ancora dodici, un numero infinito, di sfuggire a noi stessi come in sogno, di bere la vita a cento gradi di fermentazione, di essere rapiti a noi stessi o comunque si debba dire, perché non lo so esprimere; allora il mondo contiene altrettanta voluttà quanto estraneità. Il solo sbaglio che potremmo commettere sarebbe d'aver disimparato la voluttà dell'estraneità e immaginarci di fare chi sa quali meraviglie dividendo l'uragano dell'amore in magri ruscelletti che scorrono su e giù fra un essere e l'altro".