Nick: Casual Oggetto: PER BOBOMIX ED EVENTUALI ALTRI Data: 17/11/2005 14.6.22 Visite: 183
Un mio articolo della scorsa settimana che tocca anche la questione della commissione Mandelli, la commissione del Senato presieduta da Gigi Malabarba di Rifondazione, sta giungendo a conclusioni opposte. Il militare morto è il 45esimo della lista, napoletano....tutti senza il riconoscimento della causa di servizio. E' un caso che chi ha fatto missioni nei Balcani si ammali di linfoma e leucemie... Spero ti sia utile. di Rosario Dello Iacovo Si è spento lunedi scorso in una clinica di Pavia, dov'era ricoverato in attesa dell'ennesimo disperato trapianto, il 24 enne caporale dell'esercito Fabio Senatore, originario di Napoli. Con la sua morte il numero delle vittime per linfoma di Hodgkin, fra i militari italiani che hanno partecipato a missioni nei Balcani passa a 45, mentre sono oltre 300 gli ammalati. La morte di Senatore segue quella dei suoi amici e commilitoni Luca Sepe e Antonio Milano, deceduti rispettivamente nel 2004 e nel 2002 ed entrambi originari di Cardito. «È un tragico bollettino che va sempre più crescendo- commenta Domenico Leggiero, ex Maresciallo ora in congedo -, tutti in missione nei Balcani, tutti con linfoma di Hodgkin, tutti con l'illusione di essere assistiti e invece abbandonati». Leggiero è il responsabile del reparto Difesa dell' Osservatorio Militare, una struttura che si batte da anni per denunciare l'omertà del Ministero della Difesa e dei vertici militari sulla questione del mancato riconoscimento di causa-effetto fra l'esposizione agli effetti dell'uranio impoverito, usato su larga scala nei bombardamenti americani nella ex Jugoslavia, e la contrazione della malattia. Il mancato riconoscimento si traduce nel non ottenimento della causa di servizio e della relativa pensione che permetterebbe agli ammalati di curarsi in maniera più adeguata. Fabio Senatore aveva partecipato a tre missioni nei Balcani l'ultima lo scorso anno, quando «è rientrato con la malattia ormai conclamata, e accertata, nel suo caso come in tutti gli altri casi di linfoma di Hodgkin tra i soldati, da medici civili e mai dai medici militari», ribadisce Leggiero. Gli fanno eco le parole del senatore Gigi Malabarba di rifondazione, presidente della commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito del Senato, per il quale: «L'imputato numero uno è il Ministro della Difesa Antonio Martino e subito dopo le gerarchie militari, che continuano ad intralciare i lavori della commissione, intimando alle caserme di stanza dei militari morti di fornire qualsiasi tipo d'informazioni». Lavori i cui risultati non lasciano adito a dubbi: tutti gli elementi acquisiti sulla base del parere di esperti scientifici e medici, conducono a conclusioni nettissime di causa-effetto fra uranio impoverito e linfoma di Hodgkin. «In netta controtendenza rispetto a quanto stabilito dalla commissione d'inchiesta Mandelli, che si basa su statistiche completamente prive di requisiti scientifici», precisa Malabarba. Il senatore lancia poi l'allarme sui poligoni di tiro in Sardegna, utilizzati dall'esercito italiano italiano, dagli alleati, o noleggiati a forze armate di altri paesi e industrie che hanno la necessità di compiere esperimenti con esplosivi. A Villaputzu sono stati segnalati 40 casi di leucemia su una popolazione di circa 5000 abitanti, oltre che di bambini nati con gravi malformazioni. Mercoledi scorso un segnale positivo è venuto dalla proroga all'unanimità della commissione fino alla fine della legislatura.
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