Nick: ^JoliE^ Oggetto: Labirinti...... Data: 18/9/2003 15.48.57 Visite: 22
Labirinti ... Molte cattedrali di Francia ebbero grandi labirinti di pietra incastonati nei loro pavimenti: Sens, Arras, Amiens, Reims, Auxerre, Chartres. Solo quest'ultima lo ha conservato. Gli altri scomparvero, distrutti da canonici scandalizzati, tra il XVII e il XVIII secolo. Perché i labirinti furono smantellati? Perché, sembra, le persone invece di seguire le funzioni, si mettevano a camminarci su, seguendone le giravolte. E questo ai canonici parve - a torto, come vedremo - disdicevole ed empio. Si trattava sempre di labirinti di forma rotonda o ottagonale, che obbedivano allo stesso principio: sviluppare un percorso - solo un percorso - che fosse il più lungo possibile, e partisse dall'esterno per concludersi al centro del labirinto. In questa forma, il labirinto é diffuso in tutto il mondo occidentale, attraverso i secoli. Sempre associato, in modo più o meno esplicito, a Creta, a Dedalo, al Minotauro; al centro del labirinto di Chartres c'era un tempo una placca metallica - asportata per farne cannoni nel 1792 - con la raffigurazione di Teseo e del Minotauro in lotta. La cultura cristiana, d'altro canto, cominciò assai presto, già nel IV secolo, ad affiancare gli eroi classici con il simbolismo cristiano; in alcuni casi Arianna - colei che indica la strada - diventò la Chiesa, e al centro la meta finale venne rappresentata come la Gerusalemme celeste, ovvero il Regno dei cieli. Si fusero così cultura classica, che vedeva nel labirinto il trascorrere della vita, fino alla sua conclusione nel regno dei morti, e quella cristiana, che metteva il paradiso al termine del cammino. Bisogna notare che stiamo parlando di labirinti senza biforcazioni e vicoli ciechi; si tratta invece di una via obbligata, per quanto complessa. Pagano o cristiano che fosse, é un simbolo che traduce bene l'idea di una meta finale da perseguire attraverso un cammino faticoso - dalla nascita alla morte - che non può essere percorso senza perseveranza. Sembra quindi che all'epoca della loro costruzione e poi per molto tempo, prima che il loro significato simbolico fosse perso, i labirinti delle cattedrali fossero percorsi da fedeli impegnati in un cammino ascetico e mistico.
CATTEDRALE DI SAN MARTINO, IL LABIRINTO Scolpito sopra una pietra del porticato antistante la cattedrale di San Martino di Lucca, il labirinto ha sempre suscitato la curiosità dei turisti e dei cittadini lucchesi. L'epigrafe posta a fianco del labirinto: HIC QUEM CRETICUS EDIT DEDALUS EST - LABERINT - HUS DE Q(U)O NULLU - S VADER - E QUIVIT - QUI FUIT - INTUS - NI THESE US - GRAT - IS ADRIAN - E STAMIN - E IUTUS la cui traduzione "Questo è il labirinto che costruì il cretese Dedalo dal quale nessuno che ci rimase dentro potè uscire se non Teseo aiutato per le sue grazie dal filo di Arianna" indica in maniera molto evidente la sovrapposizione tra la mitologia classica-greca e quella medioevale. Il filo di Arianna è sovrapponibile alla presenza Divina, capace di condurre il peccatore fuori dal peccato. Del resto, in epoca medievale il labirinto assurgeva a simbolo del tortuoso itinerario che l’anima doveva compiere per arrivare a Dio. Posto in questa sede, sul pilastro che sorregge il campanile, il labirinto rappresenta più in particolare la centralità di Lucca, simbolicamente considerata una tappa fondamentale per i pellegrini diretti a Roma. Stando ad alcune fonti storiche, pare che i condannati a morte fossero portati di fronte al labirinto: coloro che, al primo tentativo, erano in grado di risolvere l'enigma, venivano graziati.
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