Nick: ADP Oggetto: La cultura del più triste Data: 20/9/2003 21.9.48 Visite: 30
La faccenda (vera o fasulla che sia..), ha mostrato dei lati, di molte persone del forum, che qualcuno ha interpretato come "solidarietà davanti alla morte" o qualcosa del genere. Io ritengo, secondo la mia personalissima opinione, che in questi frangenti, sia venuta fuori una realtà molto triste, che appartiene pressapoco a tutti. Ma andiamo con ordine, cercherò di essere calmo, perchè è giusto che sia così, anche se in cuor mio passano ben altri epiteti che quelli che sto scrivendo. La cultura occidentale insegna che la morte è un momento di dolore atroce, incontenibile. E difatti, quando un uomo muore, si piange, ci si veste a lutto. Si dà risalto a quello che è il sentire di familiari, amici, ecc.. Il morto perde quasi di consistenza davanti alla pesantezza degli obblighi da etichetta, davanti alla sobrietà che deve (assolutamente) accompagnare e caratterizzare tutti coloro che interagiscono in qualche modo con la situazione decesso. Le lacrime devono essere un vestito nero, che tutti hanno l'obbligo di indossare. Chi sta più male, vince. "You win!". Chi affronta la morte diversamente, viene tacciato di leggerezza, di insensibilità, anche di mostruosità. "You lose". Il tutto si configura come una "gara a chi riesce ad esprimere più tristezza". Sembra quasi di assistere alla notte degli Oscar. Che brivido. Qualcuno è stato rimproverato perché si è permesso di inserire emoticons nei suoi messaggi. Qualcun'altro, come il sottoscritto, ha veduto i suoi post cancellati, perché "non bisognava scrivere post inutili" (Peppe non ce l'ho con te, non me ne frega più niente, è solo per completezza di cose). Tutto questo, perché? Per rispetto. A chi? Boh. Non si sa. Perché di certo un individuo non più in terra non se ne avrà a male se Pinco Pallino inserisce una faccina triste in un suo messaggio. Oppure credete che Carlo Magno stia facendo ancora la gara con gli altri morti per chi ha il post più in alto nel forum? Povero Carlo, hai perso, il tuo post è sceso in basso. La prossima volta non farti venire strane idee.... Purtroppo per voi, esiste gente che riesce ad affrontare bene anche il fardello della morte dei propri cari, e anzi, vi sembrerà assurdo, che anche chi saluta "il morto" con feste di pace, felicità, e gioia per l'anima del defunto che svolazza verso "un posto migliore". Un emoticon può offendere un morto? Certo che non devono essere molto impegnati lassù... Un emoticon è un segno, ed è stato studiato, ci sono pacchi di tesi di laurea in linguistica e semiotica circa l'argomento in questione. Nonostante ciò, qualcuno crede di poter affermare che "le faccine danneggiano i morti". Oppure che "i post inutili danneggiano la memoria di qualcuno". Disonore, infamia, oltraggio, dovrò clickare sulla freccetta in basso a sinistra per poter rispondere al post sul mio amico che non c'è più... roba da denuncia vero? Voglio deliberatamente sorvolare sulla questione dei "era una mia grande amica!" che sorgono come erbacce e si riproducono come conigli, perché quella è veramente penosa. Vi chiedo solo una cosa. Voi che credete che, quando un uomo muore, inizi la gara a chi scrive la frase più strappalacrime. Voi che credete che qualcuno potrebbe forse fottersene qualcosa del fatto che voi "la conoscevate". Voi che onorate i vostri morti regalando loro il posto più in alto nel forum, che li omaggiate essendo tristi anche quando vorreste sorridere, supponendo che tutto ciò a loro possa far piacere. Voi che immaginate che per render felici i nostri cari defunti occorra sacrificare in loro onore miliardi di lacrime. Nei limiti del possibile, per quello che la vostra pessima subcultura vi permette, abbiate rispetto per chi è capace di affrontare la morte con un sorriso, malinconico, ma sereno. Abbiate rispetto per chi crede che i nostri cari vogliano vederci sorridere, divertirci. Per chi crede che il nonno Gennaro se ne sbatte i coglioni del primo posto nel forum e della "cacciata degli smiles" dai messaggi dedicati a lui. Tenetevi i vostri fantocci in un angolino, e non disturbate chi, un giorno, vorrà vedere i propri amici brindare alla sua salute, e vivere una vita serena, lontana dalle lacrime. |