Nick: MrVAnni Oggetto: Sputo.... Data: 26/11/2005 3.49.56 Visite: 47
....fatemi sapere se vi piace... SPUTO...(testi iniziati e non finiti) Fluttuo... Eppure sono disteso. Giaccio a terra... Eppure mi vedo da fuori. Un po' come raccontano quelli che hanno avuto un' esperienza ultraterrena, solo che nel mio caso, tutto sembra calato in una dimensione semicinematografica in cui l' attore protagonista con gli occhi spalancati e lividi, sottolineati da un mesto sorriso, giace inerme su un asfalto nero sporco di piscio, olio e benzina. Rientro veloce dentro il mio involucro terreno e tutto quello che gira intorno, comincia a coinvolgermi nella sua danza frenetica, fatta di suoni che si ovattano e luci che con le loro infinite scie fuggono come spermatozoi alla ricerca dell' ovulo perduto. L'asfalto partecipa, ha cominciato adesso. E' divenuto parte del gioco e comincia ad avvolgermi inghiottendomi quasi del tutto, ora ha coperto anche la due retine... E' buio... E sento solo il sapore del sangue. Sputo, rifletto e risputo, donando macchie di colore alla tela su cui ogni giorno camminiamo. E proprio lì dove stavo creando il più astratto dei miei quadri, cominciano a cadere le prime goccie di un temporale di cui avevo perso i primi avvertimenti. Mi manca un pezzo di incisivo, e la lingua è stranamente gonfia, forse è alterata anche la mia capacità di sentire i sapori ma, non ho alcun materiale organico con cui testare questa nuova supposta capacità. Sono diventato un supereroe sputa-quadri, con la possibilità di magiare merda spacciandola alle proprie papille per una torta Saker? Forse... L'importante è esserne convinti. La pioggia è fitta ma è di quella qualità particolare che sembra quasi non bagnare. Quella pioggia che scende a rallentatore e che ti permette di seguire con lo sguardo ogni goccia fino a che non cade a terra. E mentre sono lì che la fisso, il turbine ricompare vestito d'un mantello acquoso a forma di spirale. Una spirale danzante e ridondante, col suo ignoto e lontanissimo inizio e l'abbraccio finale più grande, quello che tocca anche ciò che lo sguardo non riesce a lambire. Tasselli neutri per un mosaico di gocce senza un effettivo ritorno iconografico. Psicoanalisi interiore, sono solo in un circo e, c'è il pagliaccio depresso che mi introduce in pista. "Eccolo signori e signore" - accendendosi una sigaretta. "L'incontrastato pezzo di merda con sembianze umane umane è venuto a trovarci una altra volta, stupendoci con le sue innumerevoli domande interiori e con la sua incapacità di rispondersi... Cosa ci mostrerà stasera? Lo vedremo ancora volteggiare sul trapezio delle sue angosce o si butterà nel cerchio di fuoco delle speranze insolute? Diamogli una mano signori e signori e voi, che siete i suoi pensieri, accoglietelo con un applauso..."
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