Oggetto: i sinistri della sinistra
Data: 29/11/2005 13.42.16
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ho copiaincollato qui un recente scritto di giampaolo pansa per il suo "bestiario" su l'espresso.
non potevo quotarlo lì. lo faccio qui.
è una questione che mi sta molto a cuore.
[listening imogean heap
]* La nostra cara sinistra nemica di se stessa
Temo che al regime berlusconiano possa seguire un regime unionista. Dove la fedeltà sarà premiata e chi dissente si beccherà del fascista
Sei di sinistra o di destra? È una domanda antica che non avremo più bisogno di proporci a vicenda. Leggo su 'Repubblica' dell'11 novembre che il problema è stato risolto da un dirigente politico dei Ds, Pierluigi Bersani, responsabile economico della Quercia. Parlando ad Ancona davanti ai giovani amministratori diessini riuniti per un convegno, ha annunciato un test in grado di eliminare ogni dubbio: "Se uno ascolta Marcello Pera, il presidente del Senato, e gli viene la pelle d'oca, per me è già di sinistra".
Mi auguro che la 'prova Bersani' possa servire a mettere un po' d'ordine nella nostra cara sinistra. Dove da qualche tempo si è scatenata una bufera di sospetti sul Dna politico di parecchi compagni, compresi alcuni big dal passato irreprensibile. Sospetti tutti centrati su un'accusa secca, declinata così: certo, fino a ieri sei stato di sinistra, ma oggi non lo sei più! Vogliamo passare a qualche esempio?
In quest'autunno turbolento, il primo a essere sbattuto nella gabbia dei reprobi è stato il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati. Per la sua sacrosanta pretesa di far rispettare la legge e di mettere la legalità davanti a tutto, è stato ricoperto d'insulti. Gli hanno dato dello sceriffo, del podestà, del fascista, del compilatore di liste di proscrizione, sino a definirlo cileno, una specie di Pinochet padano.
Poi è toccata nientemeno che a Massimo D'Alema. Per aver espresso l'opinione che Benito Mussolini andava processato e non giustiziato, gli è capitato di tutto. Si è visto affibbiare del carrierista che cerca voti a destra, dello smemorato, dell'ignorante al quale bisogna far leggere le 'Lettere dei condannati a morte della Resistenza'. Infine si è beccato pure una secca reprimenda dal vertice dell'Anpi, l'associazione dei partigiani, neanche fosse un giornalistucolo qualunque.
Quindi è stata la volta di Walter Veltroni, per la sua proposta di intitolare una strada di Roma a Renzo De Felice, grande storico italiano da sempre inviso alla sinistra dei duri e dei puri. Anche per il sindaco rosso di Roma fischi e pernacchie. Con un'eccezione, quella del 'Piotta', ossia del deputato verde Paolo Cento, che si è detto d'accordo con Veltroni. Che incauto il 'Piotta'! È possibile che gli anatemi cadano pure su di lui. Infatti, Cento era uno dei contestatori che avevano deciso per De Felice l'inagibilità fisica delle aule universitarie. Guardiamolo nella foto ripubblicata dal 'Corriere della Sera': truccato da guerriero palestinese, con la sua mole sovrasta De Felice. Era il 15 marzo 1988, vent'anni dopo il Sessantotto. Lo stesso rischio sta correndo la presidente diessina del Piemonte, Mercedes Bresso. Lei sta nei guai perché sostiene l'urgenza dell'alta velocità in Val di Susa. Ha cominciato a ricevere proiettili per posta e hanno dovuto darle una scorta. Poi è stata sconfessata da rifondaroli, cossuttiani e verdi. Anche la rossa Mercedes è diventata di destra, e di quella più infame, che violenta il territorio? Ai posteri l'ardua sentenza.
Una sentenza di condanna, ossia di espulsione dal partito, la rischiano già oggi i nove dirigenti diessini che a Venezia hanno sostenuto il sindaco Massimo Cacciari, invece del candidato Felice Casson. Piero Fassino sta tentando di fermare il processo interno. Ma nella Quercia veneziana tira un'ariaccia fetida. Il vicesindaco e deputato Michele Vianello, uno degli espellendi, parla di "delirio, odi personali, desiderio di vendetta, clima di rissa che sta distruggendo i Ds di Venezia". Che cosa rivelano questi casi? Per come la vede il Bestiario, prima di tutto che nelle burocrazie delle tante sinistre c'è un'intolleranza pesante per le opinioni diverse da quelle decise dalle singole parrocchie. Poi che questo verme dentro più di una mela fa della sinistra italiana una chiesa nemica di se stessa. Certo, non è così Fassino, per citare il segretario del partito più forte. Penso di conoscerlo bene e so che è un politico con la testa sul collo, alieno dalle risse interne e nemico degli estremismi, anche di quelli verbali. Ma riuscirà a tenere a bada i tanti serpenti che si muovono sotto le foglie del suo giardino?
Gli auguro di sì. Anche se non sarà un'impresa facile. Proprio la congiuntura politica favorevole rende più arduo il compito degli assennati come lui. Dentro il centro-sinistra, quasi tutti sono convinti di agguantare nel 2006 un trionfo elettorale. Molti si vedono già insediati nei più diversi posti di comando. E, dopo l'astinenza obbligata del quinquennio berlusconiano, hanno fame di potere. Che gli verrà concesso senza andare per il sottile, anche per mettere il silenziatore ai contrasti. Quale uso ne faranno? Non lo so. Ma devo confessare un timore: che al regime berlusconiano possa seguire un regime unionista, ben più astuto del primo. Dove la fedeltà, anche degli incompetenti, sarà premiata all'eccesso. E chi dissente si beccherà del fascista, pur se avrà superato il test di Bersani.
*questa è la cosa di maggior rilievo. il brano è hide & seek.
e costei prima di quest'uscita solista cantava con i frou frou. P.S.: dal mio blog. davvero
... U A U
