"Aboliamo Limbo,bimbi in Paradiso"
Cottier: molti di loro sono vittime
Intervista di Marco Tosatti da La Stampa di martedì 29 novembre
Georges Cottier, domenicano, cardinale, è il teologo della Casa Pontificia. E' stato membro della Commìssione Teologica Internazionale; quando Giovanni Paolo II gli ha dato la «berretta», per incompatibilità ha dovuto abbandonare il suo lavoro nelf organismo che sta per proporre una valutazione «aperta» del problema del Limbo per i bambini morti senza battesimo. Da ricordare poì che proprio Benedetto XVI, quando era ancora il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva espresso in un'intervista tutte le sue perplessità sulla visione che vuole le anime dei bambini condannate a non godere del Paradiso. «Un approfondimento teologicp è certamente necessario, e a questo sta lavorando la Commissione Teologica. Ma è certo necessario trattare in profondità questo tema»
Quando nasce il Limbo?
«Il problema è stato posto da Sant'Agostino. Ed è un bel problema. Il catechismo, il nuovo catechismo della Chiesa cattolica ne parla in maniera molto generale; se non mi ricordo male dice che per i bambini morti senza battesimo la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti la grande misericordia di Dio, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire; Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo».
E' un problema connesso a quello del peccato originale?
«Certamente, al peccato originale; ma molti bambini muoiono perché sono vittime. Non ho ancora un'idea ben determinata sulla possibile soluzione, ma bisogna considerare, e tenere conto del fatto che molti bambini muoiono vittime del male attuale. La fame nel mondo, per esempio e molte malattie vengono da un disordine sociale enorme, e dalla miseria. E non parlìamo dei frutti dell'aborto, e di tutto questo... Questa è un pista sulla quale c'è molto da riflettere».
Vittime, e in un certo senso martiri?
«Martiri è troppo forte; ma vìttìme certamente sì. E sono vittime del peccato, non muoiono di una morte naturale, come noi a una certa età, dopo che ci siamo spesi in tutta una vita, come è normale, e -si capisce. Ma non vorrei dire dì più su questo tema, bisona considerare bene la storia e o sviluppo».
Ma il battesimo resta necessario per la salvezza?
«E' proprio quello il problema, dal momento che ìl battesìmo è necessario per la salvezza; allora, che cosa succede di loro? Sant'Agostino poneva il problema. San Tommaso ha fatto un grande passo, trattando della beatitudine che potrebbe avere l'uomo anche se non fosse elevato al mondo della grazia. Ma è un problema molto complesso, è difficile anche da spiegare. E il battesimo è comunque di necessità. E' lì il problema. Ma però si apre allora un altro problema: molte famiglìe ìgnorano il problema del battesìmo, e se non battezzano non è certo colpa deì bambìni! E neanche colpa deì genìtorì, se ignorano la necessità del battesimo. E' ìl problema collegato al mondo attuale, dove la maggioranza degli abitanti del pianeta non è neanche crìstìana».
E allora come si può giungere a una soluzione?
«E' un campo pieno di interrogativi; e noi pensiamo che Dìo vuole la salvezza dì tuttì, e che c'è la bontà ìnfinìta di Dio».
E che ruola gioco in questo il sacrificio di Cristo?
«Certo, non non bisogna dirnentìcare che la passìone di Cristo ha salvato tutti gli uomini, e i frutti della redenzìone sono unìversalì. Allora, bisogna prendere tuttì questì elementi, e metterli ìnsìerne, per avere un quadro completo. E' proprio questo quadro che gli esperti stanno studiando, Ma non so a che punto sìano arrìvatì con il loro lavoro. Personalmente devo dire che ho una grande devozìone aglì innocen-tì, alla festa deì Santi Innocenti. E anche in quella tradìzìone della Chiesa c'è una luce da prendere, per esaminare questo problema».
Fonte: tgcom.it
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