Nick: †D4Rk_L|gHt† Oggetto: La nostra Napoli: odi et amo Data: 7/12/2005 20.58.30 Visite: 126
Su L'Espresso, in copertina, "Napoli addio". Sul New York Times: Napoli? Una delle più interessanti città al mondo.
Gigi D'Alessio strappa la copertina de L'Espresso su un palco, di fronte ad una pioggia di fan. Un taxista si lamenta con il giornalista perchè la città è divenuta invivibile.
La sinistra piange l'addio di Rosa Russo Iervolino, ma anche i cittadini apolitici; altri vedono questo addio come quella fuga mitica che tutti desiderano ma che nessuno pone in essere.
I cittadini si lamentano del traffico, delle macchine che usano le corsie di emergenza, dei vigili che non vigilano, delle baby gang. E ci si domanda se sia stato necessario quel miliardo e passa di euro per l'acquisto degli stabili occupati dal centro sociale Officina 99 allo scopo di donarli agli stessi occupanti. Investire sui giovani non sembra poi così prioritario. Poi però si paventa la scarsa aggregazione e attività dei giovani. I napoletani vantano, inoltre, alcuni poco invidiabili primati: passano 140 minuti al giorno nel traffico, perdendo ogni anno 66 giornate lavorative imballati nelle loro auto. Patiscono il sovraffollamento, con punte di 17mila persone per chilometro quadrato. Più di 450mila famiglie si trovano stabilmente sotto la soglia della povertà in Campania (cioè sotto 7mila euro all'anno), più di Lombardia, Piemonte, Liguria e Triveneto messe insieme. D'altro canto, recentemente, sono stati sequestri circa 700 ciclomotori ai ragazzi non muniti di casco, dopo la legge del senatore di An Luigi Bobbio; anche gli scippi sembrano in diminuzione. Questi dovrebbero rappresentare i lato positivi.
"E se molti coltivano dentro di loro il “Fuitevenne” della famosa filippica di Eduardo, tanti altri restano a Napoli. Scottati dall'illusione bassoliniana ma ancora tentati dall'antico mestiere della speranza (Il Giornale)"
Da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l'aspettate, il "Che" ritornerà.
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