Nick: GI.FRA Oggetto: Geau' solo...il Papa Osannato Data: 22/12/2005 16.36.22 Visite: 58
Qual è allora il punto? Facciamo alcuni ragionamenti. Durante le trasmissioni televisive Buona Domenica-Speciale del 3 aprile e Tutte le mattine del 4 aprile scorso, sono arrivati decine di migliaia di SMS in risposta al tema "Pensando al Papa". Uno dei messaggini rappresentativo di molti altri analoghi, diceva: «Era un grande uomo che ha cambiato i confini dei Paesi. Ha reso libera la Polonia dalla pressione russa e ha combattuto contro il regime». Ebbene, sembrerà strano, ma Gesù, durante il suo ministero terreno, non ha cambiato confini di Paesi, non ha reso politicamente né territorialmente libero nessun popolo, non ha combattuto contro alcun regime, anche se avrebbe benissimo potuto fare tutto ciò (basti dire che, quando Pietro cercò di difenderlo attaccando una guardia che lo stava per catturare, Gesù rispose al discepolo: «Riponi la tua spada al suo posto … Pensi forse che io no potrei adesso pregare il Padre mio perché mi mandi più di dodici legioni di angeli?» – Matteo 26:52-53). In realtà, la folla provò a usarlo per cose di questo genere, cercando di farlo re (un re terreno) e di coinvolgerlo nelle difficili e penose vicende della Palestina occupata dai Romani per trarne dei vantaggi. «Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte tutto solo» (Giovanni 6:15); e proprio per non avere mai voluto essere coinvolto in questioni politiche, notiamolo, si attirò molte di quelle antipatie e ostilità che lo portarono alla condanna. «Il mio regno non è di questo mondo», disse a Pilato (Giovanni 18:36). La proposta di Gesù, quella del Vangelo, è ben lontana da quanto la gente normalmente vuole e si aspetta. Ci sarà un motivo (pensiamoci bene) se Gesù è morto da solo su una croce, mentre Wojtyla è defunto acclamato da tutti, col mondo intero riverente e idolatrante nei suoi confronti. Gesù ha sempre detto agli uomini ciò che avevano bisogno di sentire per potersi salvare, e nel fare ciò ci si rende necessariamente antipatici, quasi sempre. I Papi mischiano a qualche buon messaggio, a qualche spunto conforme ai principi e allo spirito del Vangelo, un’enormità di altre cose e tutta una serie di strategie dialettiche, teologiche e politiche volte a conquistare il favore del maggior numero di persone. Ricordo un contesto del Vangelo nel quale il Signore aveva al suo seguito un gran numero di persone, davvero una grande folla; ebbene, fece un discorso così netto ed esigente che alla fine la gran parte della gente si lamentò della durezza del suo parlare e si tirò indietro (si legga Giovanni 6:60-71): rimase solo lo sparuto gruppetto dei Dodici, uno dei quali l’avrebbe poi tradito proprio per la delusione di non vedere un Messia disponibile a risolvere le questioni terrene come noi vorremmo. Se oggi un Papa dovesse dire alle folle immense che lo seguono sempre la verità biblica, e se vivesse questa verità e la pretendesse da coloro che lo ascoltano, rimarrebbe ben presto solo o quasi. Ma, prima di tutto, non farebbe più il Papa. Un altro SMS, che era un’invocazione rivolta a Wojtyla appena morto, recitava così: «Aiutaci a realizzare il paradiso su questa terra da te tanto amata». La gente, purtroppo, non sa (e non ama saperlo) che Gesù non ha promesso alcun paradiso terreno; al contrario, ha predetto che il mondo andrà di male in peggio fino alla totale distruzione. Non è neppure certo se alla fine si troverà qualcuno con la vera fede (proprio questo s’è domandato il Signore in Luca 18:8)! mah
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