Nick: Persona Oggetto: natale&sogni Data: 23/12/2005 13.11.7 Visite: 108
Non mi ricordo più bene chi ha detto che, allo stesso modo in cui l'individuo attraverso i sogni esprime quella parte di se stesso più segreta, misteriosa, inesplorata che corrisponde all'inconscio, così la collettività, l'umanità farebbe la stessa cosa attraverso la creazione degli artisti. La produzione artistica cioè, non sarebbe altro che l'attività onirica dell'umanità; il pittore, il poeta, il romanziere e anche il regista, risponderebbero a questa funzione, di elaborare, organizzare col proprio talento i contenuti dell'inconscio collettivo, esprimendoli, rivelandoli sulla pagina, sulla tela o sullo schermo. Mi sembra che se questa visione delle cose può funzionare, allora cada ogni questione di limite o di restrizione all'attività artistica. Può esaurirsi, può avere limiti l'inconscio? Finiscono i sogni? L'attività dell'uomo sognante, che sembra automatica, nell'artista si conforma a una tecnica, a un linguaggio della rappresentazione, a una simbologia, e l'artista riconosce nel suo creare una maniera di mettere ordine in qualcosa che già esiste, un farlo affiorare alla percettibilità sensoriale e intellettuale; è l'archetipo della creazione che si rinnova, cioè il passaggio dal caos al cosmos, dall'indifferenziato confuso e inafferrabile, all'ordine, e cioè all'espresso, al compiuto. Ancora: dall'inconscio alla coscienza. Per questo penso anche che nell'artista sia più forte il senso del fare che la sua finalità. Mi pare che chi opera nell'espressione è all'interno di questa che ricerca soprattutto la propria giustificazione e anche la propria felicità..." FEDERICO FELLINI Buon natale a tutti, a quelli che PARTONO, in particolare.
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