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Nick: L4t|t4Nt3
Oggetto: Attenzione alle Formiche (M13)
Data: 28/12/2005 18.15.19
Visite: 157

Si chiama Mara Salvatrucha: un tempo gang di strada, ora è diventata organizzazione criminale globale. E minaccia il continente.


Annunciano l'arrivo in una città americana con la loro arma preferita: il machete. Solo negli ultimi mesi l'hanno usato per mozzare la mano di un uomo alla periferia di Washington, per rubare la macchina a una ragazza sulle strade di Durham in North Carolina, per ammazzare un ragazzo a Houston in Texas. Quando gli autori di questi crimini vengono arrestati, i poliziotti americani trovano sui loro corpi tatuati il disegno di un pentagramma, il numero 13 e le grandi M che simboleggiano l'appartenenza alla Mara Salvatrucha, o Ms 13, prima gang di strada americana a essersi trasformata in una organizzazione criminale globale.
Con la stessa aggressività delle formiche da cui prende il nome (le «maras», nome che sta anche per gang) questa banda di latinos cresciuti negli Stati Uniti non solo ha invaso 33 città americane, ma minaccia ora la stabilità dei paesi d'origine dei suoi membri. In Messico, dove fino a due anni fa non esisteva, la Mara Salvatrucha è presente in 24 stati su 32.

Gli immigrati clandestini che entrano nel paese dal Guatemala o vogliono andare negli Stati Uniti ormai devono pagare il pizzo agli uomini della Ms 13, che hanno stretto alleanze anche con i cartelli della droga di Tijuana, Ciudad Juarez e Matamoros. La violenza della gang e di organizzazioni rivali come la M 18 è stata al centro del dibattito nelle recenti elezioni in Honduras, vinte dall'opposizione nel nome della tolleranza zero contro le gang.
Secondo i dati della polizia locale, il 70 per cento delle auto usate vendute in San Salvador è stato rubato da uomini della Mara negli Stati Uniti. E alla Casa Bianca, quando si parla delle emergenze dell'America Latina, non si discute più di Al Qaeda ma di Ms 13: per combattere la gang lo scorso gennaio è stata creata anche una squadra mista dell'Fbi e delle agenzie legate alla Homeland security.

È la prima volta: «La ragione è che non si è mai vista una gang più violenta e più ramificata a livello internazionale» spiega Chris Swecker, vicedirettore dell'Fbi, che coordina il team investigativo sulla Ms 13. Come spesso succede, anche questa volta gli Stati Uniti sono in parte responsabili della creazione del mostro che li colpisce. Basta guardare alla storia della Mara Salvatrucha, nome che viene da una contrazione di Salvador e trucha, ovvero trota, che nello slang spanglish dei ghetti significa «astuto».
I giovani che la compongono vengono tutti da famiglie emigrate negli Stati Uniti per sfuggire alla guerra civile esplosa nei paesi centroamericani a partire dal 1980. Del tutto integrati nella vita della periferia di Los Angeles, i gangster della Ms 13 furono protagonisti insieme a Bloods e Crips dei disordini scoppiati dopo il processo ai poliziotti accusati di avere malmenato Rodney King.

Ma la repressione che seguì quella sommossa colpì soprattutto le gang di latinos, specie quando nel 1996 passò una legge che permise di riportare nel paese di origine chiunque venisse condannato a un anno di galera. Il provvedimento non riguardava solo gli immigrati illegali, ma anche i nati all'estero che avevano preso la cittadinanza americana.

Il risultato fu che, tra il 2000 e il 2004, circa 20 mila giovani gangster americani vennero trasferiti a forza in paesi che spesso non avevano mai visto.
Non tardarono a farsi notare: fu la Mara a introdurre in Honduras, El Salvador e Guatemala il consumo di crack. Ma i governi di quei paesi hanno impiegato anni a comprendere le dimensioni del fenomeno, complice la legge che vieta di svelare il passato criminale delle persone espulse dagli Stati Uniti. Dei 150 mila aderenti alla gang nel mondo, oltre 40 mila sono ora in Honduras, dove il tasso di omicidi supera quello della Colombia. E più di 30 mila si trovano in San Salvador, dove 15 città sono controllate da membri della Mara, i cui adepti più giovani hanno 9 anni appena.

A partire dal 2002 i governi sudamericani hanno cominciato a reagire: la linea dura verso la Mara venne inaugurata da Ricardo Maduro, allora presidente dell'Honduras, e si estese al Salvador. Ma le misure repressive non hanno fatto che esacerbare lo scontro. In Salvador i membri della gang sono diventati più violenti cominciando a decapitare le vittime. In Guatemala, dove controllano il traffico delle prostitute, i membri della Mara torturano le donne che si ribellano. In Honduras, a dicembre, un gruppo di gangster ha fermato un autobus e ha ucciso a scopo dimostrativo 28 passeggeri.
La violenza estrema fa parte del codice genetico della gang e il tatuaggio più diffuso tra i suoi membri ha tre piccoli tondi, che stanno per i tre posti dove ti porterà la Mara: in prigione, ospedale o cimitero. «Noi pensiamo al carcere come a una forma di punizione, ma per i membri della Mara è solo una chance per dimostrare la propria lealtà all'organizzazione: come frequentare il college» dice Richard Bratton, capo della polizia di Los Angeles, la prima città degli Usa dove l'affiliato di una gang che commette un crimine può essere condannato all'ergastolo.

I governi centroamericani vorrebbero un programma di collaborazione internazionale. Ma le loro proteste non hanno fermato le espulsioni dagli Stati Uniti, che ormai i membri della Mara vedono come un viaggio premio a spese del governo americano: Melvin Cruz Mendoza, membro della Mara, è stato riportato quattro volte in Salvador e ogni volta è tornato clandestinamente negli Stati Uniti, insieme a gruppi di immigranti che per essere guidati oltre la frontiera hanno pagato 3 mila dollari a testa. Tra le caratteristiche più insidiose della gang c'è la capacità di adattarsi alle strategie delle forze dell'ordine, per le quali l'organizzazione della Mara è ancora un mistero.

I pentiti sono pochi: si è saputo di una ragazza, nome Brenda Paz, che a partire dal 2002 ha iniziato a collaborare con la polizia. Nata in Honduras ma cresciuta a Los Angeles, era entrata nella Mara giovanissima: invece di essere iniziata con un rapporto sessuale, come capita a quasi tutte le donne della gang, fu picchiata da tre membri più anziani per 13 secondi come è tradizione per i maschi. «Vogliono essere la gang più feroce e vogliono arrivarci ammazzando più degli altri» diceva Brenda, i cui racconti hanno portato ad almeno 60 arresti.
Un anno dopo l'inizio della sua collaborazione con la polizia hanno trovato Brenda sulla sponda del fiume Shenandoah, in Virginia: il suo fidanzato, uno dei tre che l'ha uccisa, l'aveva quasi decapitata. L'assassinio era stato deciso dopo un'inchiesta interna: come una multinazionale, la Mara ha un'intelligence che indaga sui propri membri. La morte venne decisa dopo un'assemblea dei leader, con voto all'unanimità. «La Mara non perdona» diceva Brenda alla polizia. Aveva ragione.





















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Attenzione alle Formiche (M13)   28/12/2005 18.15.19 (156 visite)   L4t|t4Nt3
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