Nick: gay-o Oggetto: l'antitrust se n'è accorto!!! Data: 28/12/2005 21.24.55 Visite: 132
Roma, 28 dic. (Adnkronos/Ign) - Tra i 100 titolari di cariche di governo (presidente del Consiglio, 24 ministri, 9 viceministri, 63 sottosegretari e 3 commissari straordinari) l'Antitrust ha accertato 39 casi di incompatibilità in base alle norme sul conflitto di interessi. E' quanto emerge dalla relazione trasmessa al Parlamento dall'Autorità guidata da Antonio Catricalà relativa al secondo semestre 2005. In particolare, la relazione segnala che l'Antitrust sta conducendo una preistruttoria per verificare l'esistenza di un eventuale conflitto di interessi in capo al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Nello specifico, si sta verificando il rapporto tra alcuni atti posti in essere dal dicastero in questione e una società che fa parte del patrimonio della famiglia del ministro e che opera in settori strettamente correlati con le attribuzioni del ministero stesso. Nella quasi totalità dei casi di incompatibilità (37), tali situazioni si sono risolte o stanno per risolversi a seguito dell'intervento dell'Autorità che ha chiesto la cessazione dagli incarichi giudicati non compatibili. In due circostanze invece le situazioni di incompatibilità si sono risolte con le dimissioni spontanee del titolare della carica che risultava in contrasto con quella di governo. I casi hanno riguardato venti esponenti di governo: una singola persona infatti può assumere più incarichi che comportino la violazione della normativa sul conflitto di interessi. L'87% delle incompatibilità riguarda compiti di gestione o varie funzioni esercitate in società a scopi di lucro. Due situazioni erano invece relative a cariche in enti pubblici, altre due ad attività professionali connesse alla carica di governo. Infine è stata registrata un'incompatibilità con l'esercizio del mandato di consigliere regionale. Complessivamente all'Antitrust sono pervenute 100 dichiarazioni riferibili a membri di governo, 392 al coniuge e ai parenti entro il secondo grado. Tuttavia mancano ancora all'appello 125 posizioni relative ai familiari. La legge sul conflitto di interessi, nota infatti la relazione, presenta ''l'anomalia di non prevedere sanzioni nei confronti dei parenti dei titolari di carica allorquando rifiutino di collaborare non fornendo le dichiarazioni richieste''. ''La mancanza di strumenti coercitivi in grado di garantire la trasmissione delle dichiarazioni da parte di tali soggetti nonché l'incertezza sul loro numero effettivo e, conseguentemente, sulla completezza delle informazioni pervenute, ostacola la funzione di controllo dell'Autorità, perché la limita ai soli parenti che spontaneamente rispettano la prescrizione di legge. Il sistema delle dichiarazioni patrimoniali, così come è concepito, assicura, quindi, solo parzialmente la possibilità di un'applicazione efficace''. imghttp://www.ircnapoli.net/img2.asp?safe=1&n=45795_mona.gif/img |