Nick: Bukowski7 Oggetto: Vento divino Data: 3/1/2006 5.5.9 Visite: 97
"Se andrò sul mare, il mio corpo tonrerà sospinto dalle onde. Se il dovere mi porterà sui monti, un tappeto d'erba sarà la mia coperta funebre. Per la salvezza dell'Imperatore, non morirò in pace nella mia casa. (Canto dei Kamikaze all'ultimo volo) Kamikaze, o Shimpu (due letture diverse dello stesso Kanji giapponese, della stessa parola, insommma) ovvero, in italiano, "VENTO DIVINO". Questo nome di origine medievale fu scelto non a caso dagli ideatori dei Corpi Speciali d'Attacco giapponesi,messi alle strette dalla crescente forza militare statunitense che sempre più frequentemente si era rivolta a obiettivi civili (come nel caso di Okinawa). E' ispirata ad un avvenimento verificatosi nel 1281, quando un'armata navale di oltre 4000 navi, inviata da Kublai Khan, nipote di Gengis Khan, nel secondo tentavivo di invasione del Giappone avvenuto a 7 anni dal primo, fu totalmente distrutta da un tifone di fortissima intensità, a cui gli abitanti dell'allora militarmente ancora impreparato Impero di Yamato diedero il nome di "Vento divino". L'assurda coincidenza è che il primo tentativo di invasione del Giappone da parte delle forze mongole, (che attaccarono il Giappone in risposta al rifiuto della richiesta mongola di un'ingente somma di denaro da versare annualmente da parte dell'Impero giapponese al Khanato mongolo) fu spazzato via da un altro tornado di forte intensità. La conquista del Giappone, ultima parte dell'Asia "mancante" al grande impero mongolo, fu così vanificata. La popolazione giapponese dell'epoca interpretò i due benefici e opportunissimi eventi meterologici come un tangibile segno della volontà divina. In seguito a quei due "kamikaze" le ambizioni mongole nei confronti dell'isola di Yamato (così era detto il Giappone) furono per così dire "azzerate". Negli anni '40, in un momento altrettanto delicato per il popolo giapponese, in seguito ai continui, feroci attacchi statunitensi verso obiettivi civili, militarmente non preparati, e alla crescente potenza della flotta americana dopo l'affondamento della portaerei "Yamato", orgoglio della marina giapponese, si fondò la speranza che la provvidenziale situazione del 13esimo secolo potesse ripetersi. Questa volta, però, portavoci del "vento divino" saranno giovani a cui la guerra aveva strappato la famiglia, giovani che avevano visto le proprie case bruciare e i propri cari morire in una guerra stupida, violenta, spesso fratricida. Non mi dilungo sul conflitto del Pacifico, altrimenti non finisco più davvero, ma vi sprono a leggere qualcosa sull'argomento.
Il "vento divino" si scagliò con la ferocia dettata dalla disperazione verso obiettivi militari statunitensi come le grosse portaerei dalle quali partivano i famigerati B-52, spesso portatori di bombe sperimentali, napalm, o altri armi chimiche. Il "vento divino" si scagliò con l'irriducibile forza di chi sa che non ha nulla da perdere, di chi senza paura non si arrende perchè tale concetto non è per lui comprensibile, di chi sacrifica la vita per la propria nazione (e ahimè anche per il proprio imperatore e per i propri squallidi governanti, in quel caso) il "vento divino" si scagliò con la stessa rabbia, la stessa disperazione che avrebbero avuto poi coloro che avrebbero visto Hiroshima e Nagasaki, i cui effetti devastanti dovuti non solo alle radiazioni potete vedere ancora oggi negli occhi di ogni giapponese, mentre gusta il suo BigMac dopo aver visto un bel "movie" made in USA.
"Oggi sono ancora in boccio, poi saranno dispersi. La vità è simile ad un fiore delicato. Come possiamo attenderci che la sua fragranza duri per sempre?" (Takijiro Onishi del Reparto speciale d'attacco Kamikaze)
"Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!" "Noi/ generazione post BR figli della bomba/ voi/ generazione di PR figli della bamba... |