Nick: Viola' Oggetto: 18 ottobre 1989 Data: 18/10/2003 15.40.16 Visite: 217
Flash bianco, e il tempo si morde la coda. Il telefono, e poi lei che mi stringe a sé, e sento il suo cuore che batte impazzito, o forse era il mio, chi se lo ricorda. Volevo chiederti: che pensi di me adesso? Io credo che ti piacerei, ma ovviamente è solo una mia opinione. Ti ricordi, avevi paura che mi perdessi per la strada, ed ho rischiato di farlo quando te ne andasti, ma non è successo. Avevi paura che diventassi come loro, ma sbagliavi, ti ricordi o no che avevo orecchie solo per te? Entro in un museo, guardo un quadro, ed è flash-back, sento una mano che stringe la mia, alzo gli occhi verso qualcuno molto più alto di me e sento la voce che parla, parla, non afferro tutto, ma la ascolterei per ore. Non abbandono mai chi ha bisogno di me, proprio te non sono riuscita ad aiutarti perché ero troppo, troppo giovane. Ed ora non abbandono più nessuno. A volte sogno che quel volo non è finito sulla terra, ma continua, continua ancora. Vorrei tanto credere che si sia qualcosa aldilà, ma lo vorrei solo per te, per poter pensare che in fondo non è finita lì, non quel giorno. Il mio carissimo J (ti piacerebbe, lo so), a volte mi parla e straparla delle sue teorie sulla reincarnazione e bla bla bla… ma quanto vorrei crederci, pensare che almeno, da qualche parte, avrai un’altra occasione. A volte mi incazzo perché non hai avuto più coraggio, ma poi mi dico che non potevi essere diverso. Ti assomiglio moltissimo, ma non sono uguale a te. Vorrei tanto che mi potessi vedere, parleremmo, ci fumeremmo una sigaretta insieme, sfotteremmo un po’ di gente, e poi ti direi: “ehi, hai visto? Alla faccia loro siamo ancora qua. Credevi di non farcela, ma il tempo ti ha dato ragione” Invece il merdoso tempo non ti ha dato ragione, o forse sì, ma maledizione a te non sei qui a vederlo. Sono l’unica cosa che hai lasciato, e continuo, non ti preoccupare, quando hanno tentato di buttarmi giù con tutte le forze ho pensato a te, e che non ti potevo tradire un’altra volta. Sono riuscita sempre a farmi capire ed amare dalle persone a cui tenevo veramente, e tu sei andato via pensando che nessuno ti avesse capito. Io invece ti ho capito, ma anche lei, cosa credi? Non c’è mai più stato nessuno, dopo di te, ma davvero credevi che qualcuno avrebbe potuto prendere il tuo posto? Lei non parla, ma so che non ha dimenticato nulla, la sua vita è uguale a quando c’eri tu, e questo è il suo modo di ricordarti, anche senza parole. Io e lei non ci diciamo nulla, in questo giorno, ma non serve, perché lo sappiamo. Una volta ho fatto un sogno strano, strano perché più che un sogno sembrava una visione, tremendamente reale. Era uno strano luogo, un sentiero che portava ad un monte, la luce era azzurra, e tu salivi lentamente, serio, silenzioso, ma con lo sguardo sereno. Mi piace pensarti così, che cerchi ancora, come sempre, ma senza più fretta, per sempre.
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