Nick: GI.FRA Oggetto: un ' israeliana a sanremo Data: 14/1/2006 18.20.0 Visite: 94
L’artista che ha commosso papa Wojtyla racconta il suo amore per l’Italia. «Amo molto l’Italia, perché gli italiani mi hanno accettata da subito, nella mia diversità: ormai, dopo 13 anni, il rapporto che ho col vostro Paese è un rapporto molto speciale». Noa, la cantante israeliana che ha commosso Giovanni Paolo II con la sua Ave Maria dalle suggestioni mediorientali, non nasconde il suo amore per il nostro Paese. Reduce da un breve tour con l’inseparabile chitarrista Gil Dor, ha cantato ad Assisi con Bregovic nel Concerto di Natale di Raiuno. Insieme al marito, pediatra, e ai suoi due bambini, che in genere l’accompagnano nelle trasferte all’estero, il maschietto di quattro anni e la piccolina di un anno e mezzo, Noa è già rientrata a Tel Aviv, ma tornerà in Italia a febbraio, per una serie di concerti a Salerno e in altre località della Campania. Dopo di che la vedremo a Sanremo, ma in una veste insolita. Acclamata protagonista di festival di musica etnica e stella della world music, Noa, il cui nome esteso è Achinoam, in ebraico "sorella di pace", è considerata ormai un’ambasciatrice del dialogo tra le religioni. A Sanremo ha partecipato già due volte come ospite, ma quest’anno sarà in gara con una canzone di Carlo Fava. «Per me la cosa più importante è la musica», spiega, «la bellezza della musica e la profondità delle parole: qualche volta per la pace, qualche volta per l’amore, qualche volta per le domande della vita. Detto ciò, vado a Sanremo perché ho incontrato questo artista, Carlo Fava, che amo e rispetto molto. Penso anche che fino a questo momento non abbia ricevuto, in Italia, il riconoscimento che merita. Per questo, quando mi ha proposto di partecipare al festival, gli ho detto di sì». grande www la multietnicita'
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