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Nick: T-34
Oggetto: COSA C'ENTRA??
Data: 15/1/2006 20.15.12
Visite: 98

CHE C'ENTRA CHE UN PARTITO POLITICO COME FORZA ITALIA DIFENDE GLI INTERESSI OLIGARCHICI DEI DIRITTI TELEVISIVI DI MILAN, INTER E JUVE ???

Il capogruppo azzurro a Montecitorio blocca la calendarizzazione
impossibile esaminare il provvedimento entro la fine della legislatura
Diritti tv, no di FI a vendita collettiva
An contro l'alleato: "Siete miopi"

L'opposizione insorge: "Ennesimo conflitto di interessi del premier"
Berlusconi: "Non conosco l'argomento, non sono più presidente del Milan"


Diritti tv, no di FI a vendita collettiva
An contro l'alleato: "Siete miopi""
ROMA - Nessun rischio, almeno per il momento, per Juventus, Inter e Milan, di perdere il proprio potere finanziario. Questa mattina alla Camera, durante la conferenza dei capigruppo, Forza Italia si è opposta alla calendarizzazione della proposta di legge (primo firmatario il portavoce di An, Andrea Ronchi) sulla vendita collettiva dei diritti televisivi delle partite. E ha scongiurato, così, la possibilità di esaminare entro la fine della legislatura il provvedimento, come richiesto in maniera bipartisan e come sollecitato in particolar modo da Alleanza nazionale con una lettera inviata dal capogruppo Ignazio La Russa al presidente Pier Ferdinando Casini, dopo le polemiche seguite alla stipula dei nuovi contratti da parte della Juventus.

"Rammaricato" il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi: "E' un'occasione perduta per porre un freno alle spese folli che stanno riducendo lo sport più popolare d'Italia a una competizione limitata a pochi intimi". Il commento di Silvio Berlusconi: "Non sono al corrente di questa situazione, non conosco questo provvedimento, non so quale sia la materia del contendere, d'altronde io non sono più presidente del Milan".

La proposta era stata presentata alla fine dello scorso anno con l'obiettivo di ridimensionare lo squilibrio fra le società calcistiche meno potenti e quelle con maggior potere contrattuale, seguìto al via libera alla vendita soggettiva, introdotta nel 1999. E che aveva alimentato, secondo Ronchi, l'"impoverimento del campionato e del prodotto calcio".



Nella lettera inviata a Casini, La Russa evidenziava "l'esistenza dei presupposti di urgenza previsti dall'articolo 24 comma 6 del regolamento della Camera per chiedere l'inserimento nel programma della proposta di legge dell'onorevole Ronchi". Oggi, il capogruppo di FI, Elio Vito, si è opposto alla calendarizzazione della proposta di legge e, di fatto, ne ha imedito l'esame in commissione in sede legislativa. Nessuna censura a FI, commenta La Russa, "per aver espresso voto contrario". Piuttosto, però, l'accusa di "miopia", e di dare "il destro alla sinistra" per parlare di conflitto di interessi, per cui, suggerisce La Russa, è "auspicabile un ripensamento".

E infatti la polemica non tarda a esplodere. Per il presidente dei deputati ella Margherita, Pierluigi Castagnetti, il no di FI è "la manifestazione di ennesimo conflitto di interessi del presidente del Consiglio: il capogruppo di FI si è opposto immediatamente, a conferma che quando ci sono di mezzo gli interessi patrimoniali e imprenditoriali del capo del governo, il partito interviene bloccando il Parlamento".

Il presidente di Rifondazione comunista alla Camera, Franco Giordano, giudica l'atteggiamento di FI "incredibile e indecoroso". L'effetto, continua, "sarà uno straordinario vantaggio per Mediaset, a dimostrazione di quanto grave sia la questione del conflitto di interessi nel nostro Paese. Senza la sede legislativa questa legge non potrà essere varata e Mediaset potrà giovarsi della definizione dei contratti con le singole società di calcio".

Dello stesso tenore le osservazioni del capogruppo dei Poplari-Udeur, Nuccio Cusumano, secondo il quale "hanno prevalso le esigenze extra-politiche del premier", così come per il Verde Paolo Cento "ha prevalso il conflitto di interessi". E Antonio Rusconi (Margherita) membro della commissione Cultura di Montecitorio, chiede le dimissioni del presidente della Lega Calcio, Adriano Galliani, "per incompatibilità del ruolo".

Replica Elio Vito, che parla di contestazioni "del tutto strumentali": Castagnetti e Giordano "pur di imbastire una polemica inesistente e di tentare di colpire il presidente del Consiglio, tirano in ballo anche il calcio". "D'altro canto - conclude il portavoce azzurro - non mi sembra opportuno affrontare in maniera concitata, negli ultimi scampoli della legislatura, un argomento così importante e delicato".

(11 gennaio 2006)


http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/sport/calcio/ottosoc/bloccopdl/bloccopdl.html


 

 



An e Forza Italia litigano per il calcio in tv


Insorge anche l’opposizione: «È il solito conflitto d’interessi di Berlusconi»


 

 



ROMA - Niente da fare. Forza Italia ha detto no al disegno di legge presentato da An e appoggiato da tutti i partiti che cambiava le regole per la vendita dei diritti tv del calcio: dal sistema soggettivo inaugurato nel 1999 (ogni squadra tratta per le proprie partite) a quello collettivo (si vende tutti insieme e poi si divide, non per forza in parti uguali). Juventus, Milan, Inter e poche altre, quindi, potranno continuare a fare la voce grossa, arrivando a cifre record come i 218 milioni di euro per due anni che hanno messo d’accordo Juventus e Mediaset. Mentre i piccoli club, pur di trovare uno strapuntino in palinsesto, dovranno andare in giro con il cappello in mano. Con un «maldestro salvataggio in calcio d’angolo», come ironizza nei corridoi della Camera il Verde Paolo Cento, tutto è stato rinviato. L’opposizione grida al conflitto di interesse e accusa Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, l’uomo del Milan e di Mediaset, l’amico fraterno del presidente della Lega calcio, Adriano Galliani. Il premier, però, nega tutto: «Di questo episodio non sono al corrente. Credo che si tratti di cose che riguardano i problemi del calcio ma, come lei sa, non sono più il presidente del Milan» dice a Fausto Bertinotti che lo incalza nello studio di Porta a porta , dopo aver ricevuto in regalo dal premier un orologio proprio del club rossonero. An non nasconde il suo malumore e con Andrea Ronchi, portavoce del partito e primo firmatario del testo bocciato, parla di «grave errore di cui Forza Italia si deve assumere la responsabilità».

LO STOP - Come ha potuto un solo partito sbarrare la strada ad un testo appoggiato da tutti gli altri? Allo scioglimento delle Camere mancano meno di 20 giorni e l’unico modo per trasformarlo in legge era prendere una scorciatoia: approvarlo in commissione senza passare per l’Aula. È possibile, anche frequente. Ma serve il consenso di tutti i partiti e il no del capogruppo di Forza Italia Elio Vito è bastato a mandare tutto a monte. Se ne potrà riparlare solo nella prossima legislatura: dopo le elezioni e, con ogni probabilità, dopo l’inizio del prossimo campionato.

ACCUSE OPPOSIZIONE - Quello del centrosinistra è un coro. «Come non fa a vedere questo gigantesco conflitto di interessi», dice Fausto Bertinotti dalle bianche poltrone di Bruno Vespa. «Quando ci sono di mezzo gli interessi patrimoniali e imprenditoriali del capo del governo - aggiunge Pierluigi Castagnetti, Margherita - Forza Italia interviene sempre bloccando le Camere». Per i Ds Giovanni Lolli parla di «decisione irresponsabile da rimediare nella prossima legislatura». Mentre Nuccio Cusumano (Udeur) si dice sicuro che «gli italiani capiranno i veri interessi che Forza Italia ha voluto tutelare».

LE CRITICHE DI AN - An era il partito che più aveva investito in questa battaglia. Si vede la delusione, l’irritazione verso Forza Italia. «È un’occasione perduta - osserva il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi - per frenare le spese folli che stanno riducendo il calcio ad una competizione per pochi intimi». «Quella di Forza Italia - aggiunge Ignazio La Russa - è una visione miope che dà il destro alle critiche della sinistra. Credo non abbiano capito il nostro disegno di legge». Nessuno di loro, però, usa i toni e le parole dell’opposizione. «Evocare il conflitto d’interesse - detta la linea sempre il portavoce Ronchi - è una forzatura da campagna elettorale». «Il conflitto di interessi non c’entra - aggiunge Luca Volontè (Udc) - ma come lo spieghiamo alla "signora Maria"?».

LA DIFESA DI FI - Il partito di Berlusconi si chiude in difesa: a 20 giorni dalla fine dei lavori parlamentari, spiegano, per la discussione non c’era tempo. «Non mi sembra opportuno - dice Elio Vito, il capogruppo alla Camera che ieri ha avuto il compito di dire no alla scorciatoia chiesta da tutti - affrontare un argomento così importante e delicato, negli ultimi scampoli della legislatura». «Mancano i tempi tecnici per valutare la proposta», aggiunge il presidente della commissione Cultura, Ferdinando Adornato. In realtà il disegno di legge An l’aveva presentato il 3 agosto del 2004, un anno e mezzo fa. L’appoggio degli altri partiti si è fatto sentire solo dopo quel contratto milionario che ha fatto la fortuna (per ora) di Mediaset e Juve.


Lorenzo Salvia 12 gennaio 2006


 

 



http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/01_Gennaio/12/calcio_tv.shtml


 

 



CALCIO: DIRITTI TV; VITO,NESSUN RIPENSAMENTO DI FORZA ITALIA CAPOGRUPPO FI A RAISPORT: BERLUSCONI NON C'ENTRA NULLA (ANSA) - ROMA, 12 GEN - «Nessun ripensamento, anche perchè ritengo che la nostra sia stata una decisione giusta». Così Elio Vito, capogruppo di Forza Italia, ha risposto in una intervista di Raisport trasmessa da Tg Sport sulla questione dei diritti televisivi del calcio, sulla quale il suo partito ieri è intervenuto bocciando la discussione della proposta di legge per il ritorno alla gestione collettiva. «Dispiace che siano state chiamate in causa persone, come il presidente Berlusconi, che non c'entrano nulla - ha affermato l' on. Vito - Spiace che ancora una volta venga tirato in ballo il conflitto d' interessi, che non c'entra nulla, ed invece non venga tenuto presente il dato che siamo a due, massimo tre settimane, dallo scioglimento delle Camere. Io, come capogruppo del partito di maggioranza relativa, ho il dovere e la responsabilità di portare in aula solo quei provvedimenti che siano 'conclusì in Commissione in almeno uno dei due rami del parlamento. Senza contare che sull' argomento la Commissione Cultura ha elaborato un documento che prevede altre cose». Zamparini e Della Valle però la pensano diversamente. «Preferisco non rispondere, anche perchè mi verrebbe una battuta da tifoso juventino più che da capogruppo di Forza Italia» conclude Vito che poi non si sa trattenere: «Guarda caso sono presidenti di due squadre che abbiamo battuto recentemente, quindi direi che devono prima di tutto pensare a curare gli interessi delle loro squadre sul campo...». (ANSA). GLD 12-GEN-06 18:31

 



 

STORIE DI ORDINARIO CONFLITTO D'INTERESSI


"..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."


http://ilmiocurriculum.splinder.com

RADIOLINA E' QUI:

http://www.inventati.org/radiolina/playlist.pls



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