Fiaccolata in ricordo di Giuseppe Riccio
Il 18 Gennaio saranno trenta giorni
Trenta giorni dalla sera in cui, Giuseppe Riccio, pizzaiolo, padre di una bimba, marito di una giovane moglie è diventato l'ennesima vittima della violenza indiscriminata. Trenta giorni da quando il napoletano Giuseppe Riccio fu ucciso da un branco di balordi, tornati in pizzeria solo per vendicarsi e freddare lui che era lì solo per lavorare.
È morto mentre lavorava. Ed è anche per questo che diviene un simbolo, il simbolo di una Napoli che ha voglia di raccontarsi in modo diverso. Giuseppe rappresenta quello spiraglio di cambiamento, l'occasione di rinascita che è sempre stata lì, nei comportamenti di tutti coloro che credono davvero in una Napoli nuova e diversa. Proprio quelli come te.
Il 18 Gennaio 2006, ore 18.00 l'Assessorato all'Istruzione, formazione e Lavoro della Regione Campania ricorderà Giuseppe con una fiaccolata che si unirà ai familiari, ai parenti e a quanti lo conoscevano e che partirà da P.za Santa Maria della Fede, in Corso Garibaldi.
Un momento importante al quale bisogna partecipare perché il dolore di una tragedia che colpisce uno dei tanti piccoli ingranaggi della Napoli silenziosa che lavora e che vive nella sua semplicità sia condiviso da tutta la cittadinanza.
Giuseppe Riccio è l'ennesima vittima innocente che, insieme a tante altre, ci consegna il peso di una città violenta, lasciata ormai a se stessa.
La fiaccolata impegna a non lasciare correre, a non lasciare che un'altra vittima diventi una nuova occasione perduta per trasformare Napoli in una metropoli che non ha più paura.
La fiaccolata è il momento di tutti coloro che hanno già messo in moto un cambiamento, iniziando dal quotidiano rifiuto della sopraffazione e della violenza come modello di vita.
Gente comune, politici, amministratori, imprenditori, magistrati, il 18 gennaio si uniranno simbolicamente per ricordare Giuseppe e per iniziare quel percorso comune volto a dare finalmente alla nostra idea di Napoli la forza che necessita per trasformarsi in progetto praticabile. Solo condividendo consapevolmente un percorso di pratiche che è di fatto già patrimonio collettivo, che parte dalla ribellione per la perdita di una giovane innocente vita, potremo finalmente riscattare e disegnare il volto di una Napoli, di una Campania diversa, da cui non si dovrà più fuggire né per lavorare né per curarsi.
"..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
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