Nick: ADP Oggetto: Sull'Amore Data: 22/10/2003 1.50.33 Visite: 121
Il processo di mutazione è un qualcosa di intrinsecamente legato all'evoluzione umana. Esso ne è conseguenza, e al tempo stesso causa. Credo che un uomo si modifichi (in una certa direzione) per evolversi, e al contempo il meccanismo evolutivo apporti delle sostanziali modifiche alla persona. Le persone cambiano più o meno rapidamente, ogni cambiamento è sintomo di qualcosa, e la velocità con la quale tali modifiche vengono apportate (subite) è direttamente proporzionale alla velocità con la quale un uomo si avvicina alla coscienza di sé. Innamorarsi di un individuo, non vuol dire quindi innamorarsi per un qualcosa di definito, ma amare qualcosa di camaleontico, sfuggente, le cui mutazioni non si possono prevedere. Conosci una donna, la baci, ti c'innamori, e due anni dopo ti ritrovi abbracciato ad una persona diversa, la quale ha ben provveduto a nascondere quella precedente, che altrimenti potrebbe con buona ragione gridare all'adulterio. Amare indistintamente ogni singolo "stadio", imprevedibile, dell'evoluzione di un uomo? Le possibilità appaiono due: fortuna sfacciata (nel senso che quella nuova persona che è diventato il tuo parter ti va bene, di nuovo, ogni volta), compromesso. E forse è questo il motivo per cui, si dice, la prima fase è quella dell'innamoramento, poi ne segue una di "amore"... Probabilmente ci ritroviamo a conversare, dopo un po', con una persona che, giustamente, non è più la stessa. E ce la facciamo piacere. Senza neanche rendercene conto. Non sarebbe possibile il contrario, e benché esistano persone che fanno passi in avanti molto lentamente, esse li fanno in ogni caso. Non ci si può rifiutare, per nostra fortuna. Scendere a compromessi, e "adattare" i vecchi sentimenti alla nuova persona, è molto lontano da quella concezione d'amore idilliaco che la gente sogna. E' forse da considerare il caso in cui due persone si trovino allo stesso "punto evolutivo", conoscano le stesse cose, ne traggano uguale profitto, in modo da camminare su due strade parallele, mutando vicendevolmente, in una dimensione in cui i passi in avanti avvengono da ambo le parti, lasciando in questo modo una distanza sempre uguale tra i due individui in gioco. Ma, mi si conceda l'osservazione, la possibilità che ciò avvenga, è quasi fantascienza.
|