Nick: pearl jam Oggetto: Match point, trasformato. Data: 23/1/2006 2.58.32 Visite: 139
POTREBBE CONTENERE SPOILER. PER CHI è UN TANTINO ACCULTURATO, E ANCHE SE NON HA VISTO IL FILM, HA LETTO DOESTOEVSKIJ, VADA TRANQUILLAMENTE AVANTI. Fedor Doestoevskij avrebbe gradito. Delitto & Castigo, è forse stato il suo più grande capolavoro. Non per lo sforzo, Fedor scriveva per pagare la roulette, ma per tutta quella serie di tematiche in esso incluse. La lotta di classe, la redenzione a sfondo religioso, il senso di colpa, la fortuna. Tematiche tutte così universali, ed attualizzabili, che han reso questo libro un emblema della letteratura del più grande romanziere mai esistito al mondo. Alcuni di questi temi, Allen li fa suoi e li sviluppa in una delle sue migliori prove come regista. I fan del genio ebreo non avranno di che lamentarsi. C'è "prendi i soldi e scappa" in questo film. C'è "Io e Annie", c'è "Manhattan". C'è la sua sapienza comica ed il suo gusto per le immagini. In questo film, però, Allen va oltre. Si prende la briga di rielaborare su qualcosa che supera il suo soggetto preferito: l'uomo e le sue nevrosi. Tratta la storia dall'alto. E mai si avviluppa in arzigogolati concetti, o superflui stralci di sceneggiatura. E' un esame, e lo supera alla grande. Il tutto fila, e fila liscio sino al dunque. Merito anche dell'ispirazione letteraria, certo, ma sicuramente Allen, malgrado i lapalissiani riferimenti, riesce a mantenere un suo punto di vista. Da ateo, lascia fuori la redenzione, il senso di colpa schiacciante, e fa rimanere a galla, ben in vista allo spettatore, un senso cinico di ironia nei confronti della vita, che ha nel finale la sua apologia. Quanto costa la fortuna? Quanto talento ucciso da un solo accadimento sbagliato? Queste sembrano le domande principali che il film si pone. E fa porre allo spettatore. Superbe le citazioni doestoevskijiane, che lui rimette in una scena iniziale, dove compaiono i suoi due massimi capolavori (Delitto & Castigo, appunto, e L'idiota) e nel dialogo con i due "fantasmi". - Delle volte degli innocenti muoiono per un progetto più grande di loro. Non è un delitto, ma solo un sacrificio.. - - Sofocle diceva che non venire alla luce, potrebbe essere la più grande fortuna per un essere umano. Tanto paradossale, quanto vero. - Tecnicamente il film è impeccabile. Ottima la struttura narrativa, e il corso delle immagini. Scandito da una Londra belle e immaginifica, con vedute pazzesche da far perdere il fiato, in un modo così pacato. Poi Allen si dimostra un grande maestro nel dirigire i suoi attori. La Scarlett Johansson è superba. Puttana e mamma, come tutte le donne. Una frase su tutte - Gli uomini dicono che sono speciale» - «E lo sei?» - «Nessuno ha mai chiesto d'essere rimborsato - spiega appieno l'essenza del suo personaggio, e rimanda alla vena sardonica dell'autore ebreo. Stupenda, e da mozzare il fiato in gran parte del film, ed isterica e corrosiva nel parte finale. Entrambe le parti recitate alla perfezione. Anche il giovinotto protagonista è stato all'altezza. Ottimi gli attori di contorno che hanno impersonato la gioventù della city londinese in maniera delicata e mai sopra le righe. In questo film Allen, dice la sua circa la fortuna. E lo fa in un mix di letteratura e cinema. Citando appunto Doestoevskij, Maupassant, Stendhal, Stevens, Rossellini, e condendo il tutto con la stupenda lirica italiana di Verdi, e una fotografia, a dir poco superba. Una lotta per la sopravvivenza, questo capolavoro (per me, il miglior film in assoluto di Allen), dove non è il più forte a resistere, ma solo il più fortunato. Insomma, MATCH POINT, è un film da vedere. Per chi ama Allen, per chi ama Doestoevskij, ma soprattutto per chi ama il buon cinema. "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |