Nick: Viola' Oggetto: re:s ma... Data: 24/10/2003 15.22.36 Visite: 25
sì, e me ne vanto
Retorica Nella sua accezione storica, di origine classica, è l’unione della teoria e della pratica del discorso. La prima sistemazione della disciplina è quella di Aristotele, che distingue il genere deliberativo, il genere giudiziario e il genere epidittico (o dimostrativo), a ciascuno dei quali si legano tematiche specifiche, rispettivamente l’utile e il nocivo, il giusto e l’ingiusto, il bello e il brutto. Teofrasto, continuatore di Aristotele, che conosciamo solo per citazioni indirette e grazie alle parafrasi che ne fa Cicerone, sviluppando il precetto aristotelico del "conveniente" introduce la tripartizione degli stili del discorso in "sublime", "medio" e "umile", che costituirà il precetto base per la retorica e la poetica medievali. La Rhetorica ad Herennium fissa la nomenclatura tecnica: le quattro partizioni della teoria e della prassi retorica già previste da Aristotele vengono indicate come inventio o ricerca degli argomenti, dispositio o strutturazione degli stessi, elocutio o espressione e insieme dei tropi e delle figure del discorso, pronuntiatio o declamazione e modo di presentarla; a queste viene aggiunta la memoria o insieme delle tecniche in grado di potenziare la capacità di ricordare. La tradizione retorica antica trova la sua ultima sistemazione nell’Institutio oratoria di Quintiliano. Il medioevo produrrà una vasta trattatistica in questo campo, adattando la tradizione antica alle mutate esigenze sociali e politiche, ma mantenendo sostanzialmente invariato l’assetto della disciplina e il relativo lessico tecnico: la retorica (ars bene loquendi) verrà impartita come disciplina di base nel Trivio, ma in posizione subordinata rispetto alla grammatica (ars recte loquendi) e alla dialettica, divenuta tecnica della discussione. Nel corso del secolo XIII la retorica nell’insegnamento di scuola si cristallizza nelle varie artes (ars poetriae o della versificazione, ars dictaminis o dell’epistolografia, ars praedicandi o della predicazione); intorno alla metà del secolo Brunetto Latini propone un ritorno al modello ciceroniano di retorica, o meglio di "rettorica", rivolgendosi all’attiva pratica politica e concependo la retorica come strumento e fondamento del vivere civile.
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