Nick: azad Oggetto: Testo Prima enciclica Papa Data: 25/1/2006 16.47.29 Visite: 145
Pubblicata "Deus caritas est" Prima enciclica di Benedetto XVI E' stata pubblicata "Deus caritas est", la prima enciclica di Papa Benedetto XVI. L'Enciclica è articolata in due grandi parti: la prima offre una riflessione teologico-filosofica sull'amore nelle sue diverse dimensioni. La seconda parte tratta dell'esercizio concreto del comandamento dell'amore verso il prossimo. Presente anche una sezione in cui viene analizzato il rapporto tra giustizia, politica e fede. Questi alcuni dei punti fondamentali toccati dall'enciclica. La Chiesa non deve imporre la fede Per la Chiesa, l'azione caritativa "non deve essere un mezzo in funzione di ciò che oggi viene indicato come proselitismo. L'amore - spiega il Pontefice - è gratuito; non viene esercitato per raggiungere altri scopi. Chi esercita la carità in nome della Chiesa non cercherà mai di imporre agli altri la fede della Chiesa. Egli sa che l'amore nella sua purezza e nella sua gratuità è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo e dal quale siamo spinti ad amare". "In un mondo in cui al nome di Dio viene a volte collegata la vendetta o perfino il dovere dell'odio e della violenza, questo - sottolinea Benedetto XVI - è un messaggio di grande attualità e di significato molto concreto. Per questo nella mia prima Enciclica desidero parlare dell'amore, del quale Dio ci ricolma e che da noi deve essere comunicato agli altri". Secondo il Papa, "il cristiano sa quando è tempo di parlare di Dio e quando è giusto tacere di Lui e lasciar parlare solamente l'amore. Egli sa che il vilipendio dell'amore è vilipendio di Dio e dell'uomo". Lo Stato non provveda a tutto "Non uno Stato che regoli e domini tutto è ciò che ci occorre, ma invece uno Stato che generosamente riconosca e sostenga, nella linea del principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle diverse forze sociali e uniscono spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto". Per il Papa, "lo Stato che vuole provvedere a tutto, che assorbe tutto in sé, diventa in definitiva un'istanza burocratica che non può assicurare l'essenziale di cui l'uomo sofferente ha bisogno: l'amorevole dedizione personale". Nell'enciclica Benedetto XVI esalta poi il ruolo del volontariato. "Un fenomeno importante del nostro tempo - scrive - è il sorgere e il diffondersi di diverse forme di volontariato, che si fanno carico di una molteplicità di servizi. Vorrei qui indirizzare una particolare parola di apprezzamento e di ringraziamento a tutti coloro che partecipano in vario modo a queste attività". La giustizia è il compito della politica "Norma fondamentale dello Stato deve essere il perseguimento della giustizia. Uno Stato che non fosse retto secondo giustizia si ridurrebbe ad una grande banda di ladri". "Il suo accecamento etico, derivante dal prevalere dell'interesse e del potere che l'abbagliano, è un pericolo mai totalmente eliminabile". Per Benedetto XVI, "lo scopo di un giusto ordine sociale è garantire a ciascuno, nel rispetto del principio di sussidiarietà, la sua parte dei beni comuni". "La giustizia - si legge nell'enciclica - è lo scopo e quindi anche la misura intrinseca di ogni politica. La politica e' piu' che una semplice tecnica per la definizione dei pubblici ordinamenti: la sua origine e il suo scopo si trovano appunto nella giustizia, e questa è di natura etica". La Chiesa non faccia politica Benedetto XVI ribadisce nella sua enciclica che fede e politica sono "due sfere distinte, ma sempre in relazione reciproca" e che dunque "il giusto ordine della società e dello Stato è compito centrale della politica". Alla visione propria del cristianesimo appartiene infatti "la distinzione tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio, cioè la distinzione tra Stato e Chiesa o, come dice il Concilio Vaticano II, l'autonomia delle realtà temporali". "La formazione di strutture giuste - spiega il Papa - non è immediatamente compito della Chiesa, ma appartiene alla sfera della politica, cioé all'ambito della ragione autoresponsabile. In questo, il compito della Chiesa è mediato, in quanto le spetta di contribuire alla purificazione della ragione e al risveglio delle forze morali, senza le quali non vengono costruite strutture giuste, né queste possono essere operative a lungo". "La Chiesa - continua Benedetto XVI - non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica per realizzare la società più giusta possibile. Non può e non deve mettersi al posto dello Stato. Ma non può e non deve neanche restare ai margini nella lotta per la giustizia". Modella per la Chiesa non è Marx ma Madre Teresa Benedetto XVI invita i fedeli, schiacciati dal peso del male e delle ingiustizie, a non lasciarsi tentare dall'ideologia marxista e a trovare la forza di resistere ad essa e alla tentazione opposta di abbandonare ogni impegno sociale con la forza della preghiera. Come faceva Madre Teresa di Calcutta. "L'esperienza della smisuratezza del bisogno può - confida nell'enciclica - spingerci nell'ideologia che pretende di fare ora quello che il governo del mondo da parte di Dio, a quanto pare, non consegue: la soluzione universale di ogni problema. Dall'altro lato, essa può diventare tentazione all'inerzia sulla base dell'impressione che, comunque, nulla possa essere realizzato". Per il Papa, "chi prega non spreca il suo tempo, anche se la situazione ha tutte le caratteristiche dell'emergenza e sembra spingere unicamente all'azione". "La pietà - scrive ancora Benedetto XVI - non indebolisce la lotta contro la povertà o addirittura contro la miseria del prossimo. La beata Teresa di Calcutta è un esempio molto evidente del fatto che il tempo dedicato a Dio nella preghiera non solo non nuoce all'efficacia ed all'operosità dell'amore verso il prossimo, ma ne è in realtà l'inesauribile sorgente". Il Marxismo ha lasciato il posto alla globalizzazione Benedetto XVI considera sia il comunismo che il capitalismo (che oggi ispira la globalizzazione in atto) forme di materialismo che impoveriscono a livello sociale i valori della persona. "Il marxismo - spiega nell'enciclica - aveva indicato nella rivoluzione mondiale e nella sua preparazione la panacea per la problematica sociale". Secondo Papa Ratzinger, "attraverso la rivoluzione e la conseguente collettivizzazione dei mezzi di produzione doveva improvvisamente andare tutto in modo diverso e migliore, ma questo sogno è svanito". E nella "situazione difficile" che il mondo sta attraversando "anche a causa della globalizzazione dell'economia", la dottrina sociale della Chiesa "è diventata un'indicazione fondamentale, che propone orientamenti validi ben al di la' dei confini di essa: questi orientamenti, di fronte al progredire dello sviluppo, devono essere affrontati nel dialogo con tutti coloro che si preoccupano seriamente dell'uomo e del suo mondo". Maria riassume tutte le virtù cristiane Per Benedetto XVI, Maria, "Madre del Signore e specchio di ogni santità", riassume in se stessa tutte le virtù cristiane, cioé la fede, la speranza e la carità. "Maria - spiega il Pontefice nel documento - è grande proprio perché non vuole rendere grande se stessa, ma Dio. E' una donna di speranza: solo perché crede alle promesse di Dio e attende la salvezza di Israele, l'angelo può venire da lei e chiamarla al servizio decisivo di queste promesse. E' una donna di fede che parla e pensa con la Parola di Dio e in quanto tale non può essere che una donna che ama". Quello tra uomo e donna è l'unico matrimonio "All'immagine del Dio monoteistico - spiega il Papa - corrisponde il matrimonio monogamico. Il matrimonio basato su un amore esclusivo e definitivo diventa l'icona del rapporto di Dio con il suo popolo e viceversa: il modo di amare di Dio diventa la misura dell'amore umano. Questo stretto nesso tra eros e matrimonio nella Bibbia quasi non trova paralleli nella letteratura al di fuori di essa". Per il Pontefice, "l'amore tra uomo e donna, nel quale corpo e anima concorrono inscindibilmente e all'essere umano si schiude una promessa di felicita' che sembra irresistibile, emerge come archetipo di amore per eccellenza, al cui confronto, a prima vista, tutti gli altri tipi di amore sbiadiscono". A questo proposito, il documento ripercorre "il vasto campo semantico della parola amore: si parla di amor di patria, di amore per la professione, di amore tra amici, di amore per il lavoro, di amore tra genitori e figli, tra fratelli e familiari, dell'amore per il prossimo e dell'amore per Dio". Ma afferma che proprio il matrimonio uomo-donna e' l'unico vero modello di tutti gli altri, in quanto è il riflesso più completo dell'amore di Dio www.tgcom.it 25/01/06 ....condivido ogni parola di questa enciclica! Non piangere se non puoi vedere il sole perchè le lacrime ti impediranno di vedere le stelle. |