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Nick: harding
Oggetto: amarcord '70
Data: 24/10/2003 20.39.18
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Sarà perchè sto sentendo Rino Gaetano.
Dunque. Il primo ricordo è la Citroen Pallas (giuro che si chiamava così) di papà. Gli dicemmo per telefono:" Che bello hai preso la macchina nuova!" Mi ricordo ancora la faccia stupita di mia madre che ammirava la prima auto arancione della sua vita. "Era l'unica subito disponibile" disse papà.
Poi c'erano i ghiaccioli che costavano l'iperbolica cifra di 200 lire. Si chiamavano Eldorado e ti lasciavano la faccia tutta colorata. A posteriori non voglio neanche sapere che diavolo utilizzavano. Vediamo... vediamo... ah si: non mi ricordo neanche un solo uomo, degno di questo nome, che non avesse delle basette che scendevano a mo' di tappetino di benvenuto dalle orecchie fin quasi alla gola.
Andavo in un'esclusiva scuola privata. In pratica quando finiva il periodo delle gite (a pagamento) c'era la settimana bianca (a pagamento) e poi la recita (a pagamento) e poi casualmente venivamo sempre a sapere quando c'era il compleanno della maestra (a pagamento). Fuori la scuola c'erano le pizzette di Moccia, c'era la cartoleria con i quaderni dalle righe asimmetriche (scrivere nelle righe piccole) e le gomme per cancellare profumate.
Mamma mi venne a prendere a scuola prima del solito quando rapirono Moro ed avemmo sempre la televisione accesa. Mio padre aveva parlato con gli operai e loro dicevano che c'era qualcuno che incitava a prendere le armi ma i più non volevano.
Ricordo una passeggiata autunnale sulla spiaggia di Licola con la sabbia pulita(pulita!) e i canneti che arrivavano quasi fino a mare. Non c'era nessuno e tutto sembrava così perfetto. C'erano anche le nonne.
Le nonne, i nonni, se ne vanno sempre troppo presto. Mi mancate moltissimo.
A casa avevo una collezione incredibile di Topolino e la ragazzina del piano di sotto era tanto invidiosa che ogni volta che l'invitavo trovavo uno strappo nuovo in qualche giornale. Ah si! In questo preciso istante mi sono ricordato anche che me la fece vedere. Mi disse che lo avrebbe fatto se io tiravo fuori il coso. Lei lo fece. Io no.
Il portiere di casa mia aveva nella guardiola una foto in cui era in calzoncini e guantoni ed era in guardia verso la fotocamera. Se lo vedevi, però, faceva solo un po' di tristezza.
Mia madre leggeva sempre. Non capivo come si potesse leggere qualcosa che non avesse delle figure accanto.
Papà invece non c'era mai, lavorava fino a tardi, e lo ricordo solo come un momento prima di addormentarmi.
Gli zii. Tutti gli adulti che gravitavano nella sfera dei miei erano assimilati (e così considerati) a zii.
Minchia, solo alle medie ho capito chi erano le sorelle e i fratelli dei miei genitori e non dei semplici conoscenti.
Oh Rino Gaetano me lo ricordo! C'era un juke box a Nerano da Pappone e quell'estate non si sentiva altro che "Gianna".
La sera i bambini ballavano nella musica mentre io, che forse bambino non lo sono mai veramente stato, li guardavo e non sapevo che i '70, come Rino Gaetano, stavano per finire.
