Nick: MuS|CA' Oggetto: re:partita a carte? Data: 26/10/2003 15.11.35 Visite: 30
Era il 1966. Sin da piccoli, eravamo abituati a passare parte dell'estate, un mese quasi, girando per l'Italia con la macchina. Era l'unico momento in cui potevamo avere papà con noi per tanto tempo. Lui lavorava sempre, non abbiamo mai festeggiato niente insieme Natale, Capodanno, Pasqua i compleanni... forse anche per questo non sento il clima di festa in quei periodi, tranne il compleanno che per me è importante e il Capodanno che ho rivalutato quando sono diventata buddista. Quell'anno, invece, mio padre non poteva passare le vacanze con noi, chissà forse qualche amore lo tratteneva a Napoli, perciò prenotò un albergo per noi sulla costa Adriatica, non mi ricordo quale ma probabilmente Cattolica o Riccione boh! Da qualche anno avevamo soldi quanti ne volevamo, avevamo fatto sempre su e giù economicamente, ma poi il boom toccò anche a noi eheh ;) Papà aveva investito in alcuni negozi del centro contro il parere di mamma che brava figlia di contadini gli consigliava di investire in case. Quella sera, scendemmo io e mio fratello a salutare gli amici, il giorno dopo partivamo. Valige pronte, aspettative messe a dormire presto perché la sveglia avrebbe suonato presto. Invece non suonò e quando ci svegliammo sapemmo che papà aveva avuto il suo crac, quello che ti spettava dopo il boom di quegli Anni, e non avevamo più una lira. ahahahhahahahaha mamma mia, che notizia! Scendemmo io e mio fratello di nuovo a salutare gli amici che ci guardarono meravigliati di trovarci ancora li. Poi, sparirono i mobili, messi in deposito e la prima cosa che facemmo allora fu di dare una festa per tutti amici, parenti, vicini, alla faccia della sfiga ahahahahah :P Fummo anche fortunati, il proprietario di casa non ci fece pagare l'affitto per un anno, bello no? :) diventò una strana casa, quella, vuota piena solo di voci con la sua bella cassaforte anch'essa vuota. ahauhauhauhahuhuahuahuauhauhahua Sai, i soldi li sto rivalutando adesso, non devono essere tanti ma quanto basta per permetterti di non aggiungere un motivo in più di infelicità alla tua vita. Sono così abituata a stare senza, ad averne tanti, ristare senza ecc. che non riesco a sentirne la "presenza" né, troppo spesso, la necessità. Pensa che nel 1988 guadagnavo 50.000.000 l'anno e l'anno dopo... crac... niente più (questa è tutta un'altra storia però), eppure dentro di me non cambiò niente. Mah! chissà se è unm bene o un male. Ciao :* Marisa Poi mi spieghi che significa 'sto titolo ahahahhaha |