Nick: avvocato Oggetto: Istat, stipendi a + 2,3% Data: 31/1/2006 14.15.28 Visite: 129
ROMA - In Italia le retribuzioni sono in crescita del 2,3 per cento rispetto allo scorso anno. Secondo i dati diffusi oggi dall'Istat, a dicembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una crescita dello 0,1% rispetto al precedente mese di novembre. Complessivamente, nel 2005 l'indice delle retribuzioni segna un progresso del 3,1%, rispetto allo stesso periodo del 2004, ed è il dato più alto dal 1997. Nel 2005 l'inflazione è invece cresciuta dell'1,9%. L'Istat segnala che l'aumento delle retribuzioni orarie registrato nel 2005 è stato possibile soprattutto grazie agli aumenti consistenti registrati all'inizio dell'anno e comunque è stato concentrato in alcuni settori (edilizia, forze dell'ordine, credito e commercio). Gli incrementi segnalati in questi quattro comparti spiegano il 40% dell'aumento complessivo del 2005. Nel 2005 infatti le forze dell'ordine hanno registrato un aumento delle retribuzioni dell'8,9% mentre i militari della difesa hanno segnato un aumento dei salari del 12%. Nel credito e nelle assicurazioni l'aumento del 2005 rispetto al 2004 è stato del 3,2% mentre nel commercio l'incremento è stato del 5,4%. Nell'edilizia l'incremento delle retribuzioni in media annua 2005 rispetto al 2004, è stato del 4,7%. L'Istat segnala che alla fine di dicembre risultavano in vigore contratti per il 69,6% (8,4 milioni di dipendenti) dell'economia mentre erano in attesa di rinnovo contratti per il 30,4% del monte retributivo totale. Naturalmente i dati di dicembre non tengono conto dell'accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici raggiunto a gennaio per un totale di circa 1,6 milioni di dipendenti interessati nè della scadenza proprio a fine dicembre di numerosi contratti. Se infatti a fine dicembre avevano il contratto in vigore circa 8,3 milioni di dipendenti per il 69,6% del monte retributivo osservato, se si considerano i contratti in scadenza a fine giugno 2006 resterebbero con un contratto in vigore solo il 22,2% dei lavoratori (sempre sulla base del monte retributivo osservato). Tra i contratti in scadenza a fine 2005 ci sono quelli del pubblico impiego per un totale di oltre 2,8 milioni di lavoratori. 31/01/2006 - 10:41 FONTE LA REPUBBLICA |