Nick: thecrow75 Oggetto: Basta! Data: 30/10/2003 0.30.25 Visite: 174
19 Ottobre 2003 - Dario Fo e Franca Rame News C@C@O della domenica - Dario Fo e Franca Rame News Come reagire quando scopri che tuo papa' fiancheggia il terrorismo internazionale e che tua mamma e' la Bionda di Torriglia? Ci sono dei giorni che sembra proprio che non sia cambiato niente. Non so se avete seguito quel che e' successo a mio padre e mia madre. Mio padre, durante una conferenza a Genova, racconta la trama del suo nuovo spettacolo: "L'anomalo bicefalo", che rappresentera' insieme con mia madre. Ecco la trama raccontata da Giuseppina Manin sul Corriere della Sera (utilizzo una fonte ufficiale): ..."Il titolo si riferisce a un curioso incidente in cui incorre il nostro Berlusca. Durante un convegno a Erice di clinici specialisti in trapianti, il premier fa gli onori di casa e invita pure il suo amico Putin. Durante la notte pero' un commando di terroristi si intrufola nel castello dove i due leader dormono e, pam pam, tirano due colpi a bruciapelo sui rispettivi crani. Subito convocati, gli esimi professori si rendono conto che per salvarne uno bisogna sacrificare l' altro. Cosi' trapiantano la meta' del cervello non spappolata di Putin sulla meta' sopravvissuta di quello di Berlusconi. Che, ricucito e risistemato, torna cosi' in vita". Ma rimesso insieme a mo' di Frankenstein, Berlusconi non e' piu' lui. Non sa piu' bene chi e', cosa fa, e soprattutto chi e' stato e cosa ha fatto. "Ogni tanto poi parla in russo, impreca contro i ceceni, si dispera per i marinai di un sommergibile affondato - prosegue -. Cosi', per cercare di fargli tornare la memoria, lo affidano alle cure della moglie. Con pazienza e meticolosita', Veronica ripercorre con lui tappa dopo tappa, il passato, il loro incontro in teatro, ma anche i primi affari d'oro di Silvio, le 22 holding intestate a delle casalinghe, le banche svizzere, la costruzione di Milano 2... Insomma, la nascita dell'impero berlusconiano. Che, ricapitolato cosi', fogli alla mano, e' troppo anche per il povero Bicefalo. Che, incredulo e allibito, si indigna al punto di chiedere lui stesso di venir processato, di venir messo in galera". Niente paura, lo tranquillizza. "A salvarlo da se stesso e da una scomoda coscienza che non gli appartiene, arrivera' il sempiterno Previti - svela -. Vista la mala parata, l' avvocato decide di passare alle maniere forti: sequestra il Berlusca e lo sottopone a elettrochoc. Cura drastica che pero' funziona: Silvio torna in se', come prima piu' di prima. In piu' le scariche elettriche gli fanno pure ricrescere i capelli...". Ma i colpi di scena non finiscono qui. "La struttura e' quella della farsa classica, giocata sul grottesco e il paradosso...". I contenuti dello spettacolo giungono pero' alle orecchie dei redattori del Giornale, che sparano la notizia accusando Dario nientepopodimeno che di connivenza con il terrorismo e incitazione al regicidio. E come se non bastasse alcuni parlamentari del Polo delle liberta' intervengono in parlamento chiedendo se non sia il caso di intervenire con l'aviazione e i carri armati contro questo tentativo di insurrezione armata. Gli e' bastato leggere il riassuntino della trama di un testo che Dario non ha ancora finito di scrivere per decidere che va censurato. Come se non bastasse oggi, in prima pagina sul Corriere della Sera, Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano denuncia di aver subito pressioni ricattatorie e minacciose frasette ambigue che pare potessero significare: se fate recitare questo spettacolo nel Piccolo Teatro dite addio ai finanziamenti pubblici... Insomma una cosa da fantascienza. Non si rendono conto che e' proprio ridicolo voler incriminare un gioco comico cercando di vederci dentro l'istigazione all'attentato. Mio padre ha dichiarato: "A volte rimpiango la Dc.". In effetti quando mise in scena, negli anni settanta, "Il Fanfani rapito" nessuno ebbe la faccia tosta di accusarlo di complicita' con le Brigate Rosse. Non che non sabotassero le tournee facendo saltare i teatri con i soliti ricatti... Ma adesso sentono il bisogno di dichiararlo in modo stentoreo. C'e' un desiderio di esporre le capacita' censorie... Mi sfiora il sospetto che lo facciano apposta per far saltare i nervi. Oppure e' una tecnica di manipolazione della comunicazione: attaccano la liberta' d'espressione per distogliere l'attenzione dai guai del premier. Forse Brlusconi e' un fine, macchiavellico, comunicatore: non posso impedire che parlino di me. Preferisco che si parli dei miei guai penali (posizione "in difesa") oppure e' meglio che si parli del fatto che censuro i comici e ironizzo sulle storie supposte tra mia moglie e Cacciari? Comunque sia fa impressione che ancora ci si trovi davanti a questi tentativi di tappare la bocca. Ai tempi di Canzonissima i miei abbandonarono la tv di Stato (a quei tempi esisteva solo quella) perche' i democristiani non tolleravano che si dicesse che in Sicilia esisteva un'organizzazione chiamata Mafia (giuro! Letterale!). Per 17 anni restarono fuori dalla televisione (perdendo pure tutti i contratti pubblicitari per i famosi caroselli). E finiscono anche sulle liste di quelli che i golpisti progettavano di chiudere in un campo di concentramento in Sardegna. Tornano in tv e scoppia il putiferio per Mistero Buffo, perche' si narra del Papa Bonifacio VIII, come di un grande criminale medioevale, dedito alla tortura, alla guerra e a orge sibaritiche con centinaia di minorenni ambosessi. Il Vaticano insorge. Si dovranno aspettare una ventina d'anni prima di sentire un Papa chiedere perdono a Dio per i crimini dei suoi predecessori. Intanto tra bombe e bottiglie molotov, agguati, auto distrutte e irruzioni della polizia, andare a vedere i miei a teatro era diventato un comportamento un po' incosciente. Poi ci fu il rapimento di mia madre e tutto il resto. E Dario, una notte la passo' in prigione perche' pretendeva il rispetto della legge sull'associazionismo che non prevede la presenza della forza pubblica durante uno spettacolo riservato ai membri di un'associazione. Poi a mia madre, la cui mente era offuscata da idee estreme come la parita' tra uomini e donne, inizio' a parlare di sesso in scena, e allora trovare un teatro per lei divenne sempre piu' difficile. I suoi testi venivano sabotati con l'imposizione del divieto per i minori di 18 anni. Immaginate che choc per me scoprire che avevo una mamma porno come Ilona Staller. Ma almeno a quei tempi non li accusavano di mettere in scena testi che fiancheggiavano i terroristi e incitavano alla violenza contro il Premier. Allora andavano per le spicce. Accusarono mia mamma di essere "La Bionda di Torriglia", cioe' di aver partecipato, calibro 38 alla mano, alle gesta di un gruppo d'azione armato responsabile di rapine e ammazzamenti. (Ma vi rendete conto? La mia mamma!!!!). Comunque di prove, al di la' del delirio del solito giornalista ultrareazionario, non ce n'erano proprio. Non arrivarono mai neppure a incriminare Franca. Era troppo innocente. E poi sinceramente, solo un pazzo poteva immaginare mia mamma che assalta una banca. Insomma, avete presente mia mamma?... Dopo il Nobel si erano un po' (solo un po') calmati. E ho vissuto per qualche anno la gustosa sensazione di avere una famiglia rispettabile. E perfino l'Osservatore Romano aveva avuto parole d'elogio per "Lu Santo Jullare" monologo su San Francesco. "Il Nobel lo ha rabbonito e Dio ha parlato al suo cuore" dicevano i piu' ottimisti. I nervi degli zelanti difensori della Legalita' Repubblicana saltarono di nuovo il 12 settembre 2003 quando noi tre (la famosa Banda Fo-Rame) firmammo una lettera sulle terribili stragi dell'11 settembre che fece il giro del mondo via internet tradotta in molte lingue. Osammo scrivere che era disgustoso che la Borsa di New York non si fosse fermata davanti a questa strage immane, per un minimo di rispetto. A commento aggiungevamo: ma cosa volete che siano cinquemila morti per questi pescecani che con le loro speculazioni uccidono milioni di persone riducendole alla fame? La frase fu girata e divenne non un commento all'operato degli speculatori azionari ma un tentativo, da parte nostra, di minimizzare l'orrore. Cioe' ci facevano dichiarare: in un mondo dove muoiono milioni di persone di fame non piangiamo certo per cinquemila cadaveri in piu'! E cosi' inizio' il linciaggio con parecchi giornali (perfino il New York Time) che pubblicarono una versione falsificata della frase, nella quale, invertendo due paragrafi si otteneva di modificare completamente il senso delle parole. Articoli poi regolarmente letti in Parlamento da Onorevoli inferociti che chiedeva provvedimenti drastici e possibilmente fiammeggianti. Insomma un'operazione un po' sporchina. E adesso Dario e Franca sono indicati come pericolosi istigatori alla banda armata per aver inventato un pretesto per raccontare che cosa succederebbe se un pezzo del cervello di Putin finisse in quello di Berlusconi. Proprio non capiscono la satira. Come puo' un comico istigare all'uso delle armi? Per definizione non e' credibile. Certe cose riescono bene solo alle persone serie. Jacopo Fo. ----------------------------------------------------- RIPORTO QUESTA FRASE:"Proprio non capiscono la satira" E AGGIUNGO....."QUESTA NON E' SATIRA QUESTA E' OSSESSIONE, PERSECUZIONE, INDUZIONE ALLA VIOLENZA.....E MI FERMO QUI!!! P.S.LA LIBERTA' DI PENSIERO NON EQUIVALE MAI A CRIMINALIZZARE LE PERSONE! BASTA! |