Nick: Mr_LiVi0 Oggetto: Cosa si deve anche sapere... Data: 3/2/2006 15.47.41 Visite: 204
Fate qeusto sforzo... leggete Fonte Il mattino Cooperative e camorra, Berlusconi insiste ALMERICO DI MEGLIO Collusioni tra cooperative rosse e camorra, che «certa magistratura» ha coperto arrivando alla prescrizione. Lo scandalo Unipol «punta dell’iceberg di un sistema di intrecci tra economia e politica intollerabile in una democrazia». La candidatura nei Ds di Gerardo D’Ambrosio, già coordinatore di Mani Pulite, che prova il «collateralismo tra certa parte magistratura e il principale partito della sinistra». Gli sprechi delle amministrazioni rosse che dimostrano come la sinistra abbia «nel Dna» la predisposizione a «favorire le clientele, gli amici degli amici, aumentare la spesa pubblica e quindi, ineluttabilmente, la pressione fiscale». Prodi che «si presta ad essere la maschera di una sinistra che poi comanderà» perché «è un film già visto»: i Ds lo «useranno per poi smistarlo ad altri incarichi». Silvio Berlusconi ha ieri confermato quanto anticipavano i suoi amici in autunno: messo da parte il fioretto, come consigliava Gianni Letta, continua ad impugnare la clava nella convinzione che solo così l’opinione pubblica comprenderà quanto il suo governo abbia realmente fatto e l’importanza della partita elettorale. Nella registrazione del programma Rai "Telecamere" (in onda domenica) e nelle interviste ad altri media minori, ha non solo rinnovato le accuse all’Unione ma anche rassicurato sui rapporti con gli alleati, che restano solidi di là dalla competitività indotta dal sistema elettorale, e prospettato l’apporto di «qualche esterno» per assicurare maggiore efficienza a un futuro governo di centrodestra. Sulle collusioni tra coop rosse e camorra, il premier ha rivelato di aver «avuto modo di leggere gli atti di un lungo processo in Campania, durato dieci anni, in cui il presidente di una cooperativa ha denunciato la provenienza di certi capitali», denaro «di provenienza della criminalità organizzata» e di cui «erano al corrente esponenti» dei Ds. Tuttavia, «il processo è stato portato avanti da una certa magistratura in modo che si arrivasse a una prescrizione, ma i dati che risultano dai documenti processuali sono inoppugnabili». Berlusconi ha aggiunto di non temere denunce per calunnia da parte dei Ds: «Serve qualcuno che dica agli italiani con chi abbiamo a che fare». Il collateralismo tra «certa parte della magistratura» e i Ds - ha insistito - «è nelle cose: il capogruppo alla Camera è il signor Violante, un pm sommamente ideologizzato»; e i Ds «premiano chi ha reso buoni servigi alla causa con la candidatura al parlamento, vedasi quello che succede oggi con un ex capo dei pm di Milano; ma sono tanti i giudici che si sono candidati con questo partito». D’altronde, «leggendo alcune delle loro riviste, si teorizza addirittura da parte di alcuni giudici l’obbligo di essere parte in causa con una precisa connotazione politica». Non a caso, hanno «fatto di tutto» per eliminarlo politicamente e ancora certe Procure cercano di «avviare procedimenti» fasulli ma da strumentalizzare mediaticamente. Sull’invito del vicepresidente del Csm, Virginio Rognoni, a non lasciarsi condizionare dalle critiche alla magistratura, il Cavaliere ha osservato che «se si riferiscono a me, mi fa piacere: sono l’unico che ha il coraggio di dire, "apertis verbis", quello che tutti pensano e credo che proprio per questo motivo sarò premiato» alle urne. Lo scandalo Unipol - ha poi proseguito - testimonia come «questi signori della sinistra fanno politica con sete di potere, saltabeccano dalla politica alle cooperative, dalle cooperative alle giunte e dalle giunte al partito». Dopo aver definito il regolamento sulla par condicio «il male minore», Berlusconi ha sottolineato di non temere i confronti in tv con Romano Prodi: «Non mi preparerò perché credo molto nelle risposte istintive che possono venire attingendo al pozzo di tutte le cose che già conosco perché le ho fatte. Sono sicuro di prevalere in qualunque faccia a faccia in cui si parli di cose concrete». Il premier si è lamentato d’essere «dipinto in un modo che, se fosse vero, dovrei chiudermi in casa perché sarei un pericolo per il pubblico». Ma se lo spiega: la sinistra subisce ancora l’influsso di Lenin «che affermava che la verità è ciò che è utile al partito». E tuttavia, confida nel «buon senso degli italiani» perché è «una persona buona, giusta, che rispetta gli altri e non ha mai insultato o fatto male a nessuno». Non a caso, ama la musica: «Da bambino sognavo di fare il direttore d’orchestra ma il destino mi ha portato a fare una cosa alla quale non avevo mai pensato». Vivere... è sorridere dei Guai !!! |