Nick: Franti Oggetto: Franti "Non Classificato" Data: 8/2/2006 14.12.14 Visite: 203
Nel suo "Diario Minimo" Umberto Eco ridisegna il Franti di De Amicis e gli fa vestire i Panni di Gaetano Bresci, l'anarchico che nel 1900 assassinò re Umberto I. La voglia di riscatto di quel Franti la si ritrovò alla metà degli anni Ottanta nell'omonima band torinese, formazione atipica, a suo agio nel circuito dei centri sociali così come nel panorama della canzone d'autore. Quell'esperienza non è andata perduta, e ora un box di tre CD la celebra. Come il cattivo del Cuore deamicisiano, "quello che rompe i vetri a fiondate e non ascolta il maestro, quello che ride quando il re d'Italia muore". Franti, semplicemente: una delle più audaci avventure musicali nell'Italia degli anni Ottanta. Poco nota ai più, a causa del rigore indipendente che ne guidò le scelte, circoscrivendone il successo. A lbum e singoli editi in tirature limitate e distribuiti a prezzi no profit esclusivamente nel circuito alternativo, generalmente attraverso la Blu Bus, etichetta alla cui fondazione il gruppo contribuì in prima persona, oltre che collettico culturale ed anarchico. Così anche i concerti: rari e sempre in ambiti politicamente omogenei, dai primi centri sociali alle iniziative militanti. Li si incrociava nell'area del punk anarchico, ma di punk in senso stretto non v'era quasi traccia nel suono. Rock da West Coast e jazz, folklore e blues, piuttosto. Ma soprattutto poesia, nella migliore tradizione nazionale della canzone d'autore: De Andrè e Guccini come progenitori possibili. Nomi citati - insieme a quelli di Bob Dylan, Victor Jara, Robert Wyatt, John Cale, Patti Smith, Crass e altri - da Marco Pandin (curatore, del progetto) nell'introduzione alla ristampa in edizione deluxe di Non classificato, il cofanetto antologico (tiratura originaria su vinile nell'87 e prima versione in CD nel '92) che riepiloga l'attività dei Franti. Tre dischi in cui trova posto tutto ciò che la formazione torinese pubblicò fra l'84 e l'87, ora integrato dai preziosi inediti concepiti dopo la separazione e registrati in semiclandestinità al principio di questo decennio, quando cioè l'effetto della diaspora aveva generato numerose esperienze collaterali. Environs, Orsi Lucille, Howth Castle, Panico, La Banda di Tirofisso, Ishi furono i molti nomi che schegge di Franti assunsero di volta in volta per fare musica su disco e dal vivo. Maggiore retaggio attuale di quell'epoca, il crescente consenso che accompagna le imprese soliste di Lalli, voce femminile del gruppo (Stupenda la sua versione di "Vedrai Vedrai" di Luigi Tenco). E in proprio - ora con le vere generalità e ora invece con vari pseudonimi, ultimo dei quali è Tony Buddenbrok - continua a produrre canzoni Stefano Giaccone, che dei Franti era voce maschile e sassofonista. Perché "l'avventura non è finita, il sogno non è finito", suggeriscono le note introduttive di "Non Classificato". Impossibile, ovviamente, condensare su disco una storia tanto grande, ma già perpetuarne l'eco musicale è opera degna di elogio. Difficile da reperire, visto che - al solito - lo si intercetta soltanto in canali non ufficiali (per informazioni: marcpan@tin.it), "Non classificato" finanzia con il ricavato delle vendite A/Rivista Anarchica: nessun utile per gli autori. Giusto per ribadire di che pasta era fatto Franti. Ps - Recensione non mia Nick: luciesogni Oggetto: nunziatella Data: 25/10/2005 12.28.57 Visite: 10 nunzia, tu ke ne capisci, come si chiama quella canzone degli u2 che ha un assolo ke fa nananaaaanaaaaaaaaaaaa nananaaaaaaaaaaaaana na naaaaaaaaa ecc |