Nick: Casual Oggetto: Ton, neanche a farlo apposta Data: 8/2/2006 20.39.14 Visite: 235
cazzo la devo smettere di invetarmi le cose...ai grilli parlanti buona lettura, per gli altri luat man ca è lluong. fresca fresca di ansa per voi. DELEGATI, 1.000 EURO NON BASTANO PIÙ/ANSA BASTA MODERAZIONE SALARIALE (ANSA) - MONTESILVANO (PESCARA), 8 feb - Le tute blu della Cgil dicono basta alla moderazione salariale e all'ipotesi di una nuova politica dei redditi: i delegati della Fiom riuniti a Montesilvano per il congresso nazionale del sindacato sostengono la necessità del rilancio di una politica che punti ad incrementare il potere di acquisto dei salari e non solo a difenderlo dall'inflazione, perchè mille euro in busta paga non bastano più. Negli ultimi cinque anni i salari dei lavoratori metalmeccanici, secondo gli stessi dati della Fiom, sono cresciuti appena in linea con i prezzi ma la sensazione generale, a fronte della crescita complessiva del Paese, è quella dell'impoverimento. E dal dibattito emerge il no all' ipotesi di una nuova politica dei redditi, con la maggioranza dei delegati in linea con le posizioni di Gianni Rinaldini, su questo punto in disaccordo con il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Tra i delegati quindi resta forte la richiesta di una svolta che renda possibile presentare rivendicazioni salariali più consistenti rispetto a quelle presentate negli ultimi anni. «Lavoro da 36 anni - spiega Maria Rosaria S., operaia in una azienda di rubinetterie di Latina - e prendo 1.000-1.100 euro. Sono al terzo livello e per me l'aumento contrattuale a regime grazie all'ultimo accordo sarà di appena 86 euro lordi. Ho votato le tesi alternative di Rinaldini: da noi hanno ridotto i tempi di produzione e aumentato i ritmi di lavoro. Di 150 lavoratori siamo diventati 35, a questo punto sto cercando di andare in pensione». Prende 1.100 euro in busta paga anche Angelo C., operaio in un'azienda lombarda di motosaldatrici. «Ho votato per le tesi di Rinaldini - spiega - perchè lavoro da 26 anni nella stessa azienda e prendo 1.100 euro. E con questo contratto avrò appena 100 euro di aumento essendo al quinto livello». Particolarmente difficile la situazione di chi, pur con uno stipendio lievemente più alto, fa i conti con un'unica busta paga in famiglia. «Lavoro alla Marconi sud da 11 anni - dice Massimiliano G. di Napoli - sono impiegato e guadagno 1.300 euro con gli assegni familiari, quando non sono in cassa integrazione a rotazione. Ho due figli e mia moglie non lavora, ci inventiamo qualcosa fuori dall'orario, a volte vado a suonare nei locali». «Facendo solo un turno - dice Mirko, 42 anni, operaio alla Sevestal di Piombino - arrivo con fatica a 1.000 euro. Mia moglie lavora alla Coop di Piombino ed abbiamo chiesto due fratellini in adozione. Ho votato per le tesi di Rinaldini». Ha votato invece per le tesi di Epifani Michele D., operaio alla ThyssenKrupp. «Prendo 1.250 euro al mese - dice - ma lavoro su tre turni a ciclo continuo. Io penso che è necessario discutere di un nuovo sistema di contrattazione». Il modello del '93 è «superato» per Roberto M., operaio di Termini Imerese ora distaccato al sindacato. «Prendevo 1.100 euro - dice - ma facendo i turni». «Gli operai in media prendono 1.000 euro - spiega il segretario Fiom di Biella Adam Mbodj, senegalese in Italia da 27 anni - solo il 40% dei lavoratori ha un contratto aziendale e comunque in questi anni, con la crisi del tessile e e del meccanotessile anche queste intese hanno dato poco o niente». (ANSA). TL/MRC 08-FEB-06 19:37 NNN FINE DISPACCIO http://rosariodelloiacovo.blog.kataweb.it |