Oggetto: Strumentalizziamo i Giochi
Data: 10/2/2006 9.49.27
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Berlusconi li chiama eversivi. Prodi e Bertinotti vorrebbero portarli al governo. Come andrà a finire è ancora difficile dirlo: dipende dagli italiani, ovviamente, e dal loro voto. Mentre incrociamo le dita, una cosa però è già certa. I no global, quelli di Francesco Caruso candidato di Rifondazione comunista, un successo l'hanno già ottenuto, purtroppo: hanno vinto le Olimpiadi invernali, quelle che verranno inaugurate oggi (presenti Carlo Azeglio Ciampi e 18 capi di Stato e di governo) e che ancor prima di cominciare sono già diventate le Olimpiadi dei no global. Fateci caso: per un motivo o per l'altro, per via delle loro intemperanze e delle loro minacce e violenze o di Bertinotti che li considera quasi angioletti, finora si è parlato solo dei Disobbedienti. Ci sono 3.100 atleti che parteciperanno alle Olimpiadi della neve, quattordici impianti destinati ad ospitare le gare, tre villaggi per gli sportivi e i loro accompagnatori. Ci sono le telecamere di mezzo mondo puntate su Torino. E i protagonisti sono loro. Conviene che ne parliamo un po' anche noi. Chi sono questi signori lo sappiamo benissimo: sono quelli di Genova e del G8, poi delle manifestazioni contro la guerra in Iraq, poi ancora di mille altre manifestazioni. Sappiamo anche cosa fanno abitualmente: protestano, inneggiano al Che, fumano spinelli dinanzi al Parlamento (assieme al deputato Paolo Cento), sparano a zero contro l'Alta velocità, il libero mercato, la polizia e i carabinieri, i cibi transgenici, le multinazionali. Spesso e volentieri, se va bene e si mantengono calmi, indossano un passamontagna e rompono le scatole e molte altre cose ancora tipo vetrine di negozi e sportelli del Bancomat. Fenomeni marginali, protesta destinata a rimanere in piazza? Neanche per sogno, perchè il compagno Fausto, innamorato dei movimenti, ha deciso che Francesco Caruso, leader dei Disobbedienti, dovrà sedere in Parlamento. Caruso, proprio lui, che ricevuto cotanto onore si è preso sul serio e in pochi giorni ha chiesto lo scioglimento dei Ros, una commissione di inchiesta sui fatti del G8 e, visto che si trovava, si è anche pubblicamente schierato al fianco dei kamikaze islamici. Caruso ragiona così (chiediamo scusa per il linguaggio che ovviamente non è nostro): «Se quindici sfessati occupano un'autostrada è una fesseria. Se sono trentamila è una lotta politica legittima». Caruso è il teorico degli sfessati (slang napoletano difficilmente traducibile, più o meno una cosa a metà tra il pirla milanese e lo sfigato, un poverocristo al quale non ne va bene una). Dimenticavamo di aggiungere: il teorico, accusato di associazione sovversiva, fino a qualche tempo fa è stato anche sottoposto all'obbligo della firma presso i carabinieri. Fra qualche tempo, potrebbe firmare interrogazioni e interpellanze parlamentari e pure proposte di legge che i suoi compagni potrebbero approvare. Cosa doveva fare Berlusconi di fronte a tutto questo? Ieri, vigilia della cerimonia di inaugurazione dei Giochi, ha spiegato che in «700 anni non si era mai visto ciò che sta accadendo oggi», che l'Italia, per via dei Disobbedienti, sta facendo una pessima figura e che lui (in base alle informazioni che riceverà dal ministro Pisanu) potrebbe decidere drastici interventi. Poi, ha aggiunto una piccola considerazione: i no global? «Un movimento eversivo ». Un eufemismo, più che altro. E subito è cominciata l'«Olimpiade degli sfessati» (quelli un po' pirla e un po' sfigati). Apriti cielo: sono volate palle, non di neve. Ad iniziare i lanci, Fausto Bertinotti che non ha gradito gli eufemismi del Premier. Secondo il compagno di Caruso (e anche di Vladimir Luxuria, al secolo Vladimiro Guadagno), i no global sarebbero persone un po' esuberanti, meritevoli di ogni stima e considerazione. Bontà sua, a sbagliare sarebbe dunque Berlusconi che considera eversivi tutti coloro che non la pensano come lui. Tesi discutibile, se non altro perchè sovversivi saremmo anche noi e vari milioni di italiani. Ma tant'é: il compagno ha scelto Caruso e ora non può che difenderlo. Atto dovuto, e guai grossi in arrivo nel centrosinistra. Breve passo indietro. Mattinata di ieri. Piero Fassino, segretario dei Ds (uno di quelli che si lagnano in continuazione per le apparizioni mediatiche di Silvio Berlusconi), è ospite di "Radio anch'io". Soliti pistolotti e promesse da campagna elettorale. Poi, una frase: «Una coalizione di governo deve rispettare le posizioni di ciascuna forza politica ma poi deve chiedere a ciascun membro della coalizione coerenza con le scelte di fondo e la sua cultura di governo. Da questo punto di vista, le Olimpiadi sono un buon banco di prova e mi auguro che intorno al successo di questo avvenimento si determini una coesione molto forte». Politichese puro. Traduzione: Fausto, stai sbagliando. Replica di Bertinotti: «Le Olimpiadi sono il banco di prova degli atleti. Il banco di prova della politica è il programma». Mezzo politichese. Traduzione: Piero, pensa ai fatti tuoi e al programma. Incredibile: litigano persino in campagna elettorale, quando dovrebbero mostrarsi almeno apparentemente compatti per guadagnare voti. Facile immaginare cosa potrebbe succedere se malauguratamente Prodi e compagni dovessero arrivare al governo: una rissa continua, viste appunto le premesse. Rapido riepilogo degli ultimi fatti di cronaca politica. Romano Prodi va a "Porta a Porta" e annuncia: tasseremo le rendite, ma solo al di sopra di un certo valore. E lo ripete, per evitare che mezza Italia cada nel panico: solo al di sopra di un certo valore. Poche ore dopo, Bertinotti va a "Porta a Porta" e dice: siccome sono una persona coerente, vi annuncio che tasseremo le rendite finanziarie. Per questione di coerenza comunista, sorvola sul valore. Entro cento giorni, dice Bertinotti, vareremo le nuove norme sulle coppie di fatto. E Mastella aggiunge: se è così, al novantanovesimo giorno cadrà il governo. Stessa cosa dicasi per le privatizzazioni, il nucleare, la legge Biagi, gli spinelli e la procreazione assistita (se abbiamo dimenticato qualcosa aggiungetela voi). Sono uniti, graniticamente tutti della stessa idea, e ognuno la pensa a modo suo. Non c'è dubbio: se un giorno, chissà dove e chissà quando, si svolgeranno i «Giochi degli Idioti», non sappiamo se estivi o invernali, vinceranno loro, di diritto. Non c'è gara, ragazzi: Prodi, Bertinotti e compagni ulivisti in questo sono insuperabili.
E' solo una riflessione .. eh!!! non mi picchiate
Vivere... è sorridere dei Guai !!!
