Nick: ÐarkSa|nt Oggetto: La vendetta di Svetlana Data: 12/2/2006 5.13.54 Visite: 86
Romeo Pirna l'aveva convinta. Doveva morire. Così l'avevano rapito. Era incappucciato nel suo minuscolo scantinato. Era nudo e bendato e sembrava tramortito. Tanto per farsi due risate l'avevano picchiato e tagliuzzato un po', ma senza ucciderlo. Piccole macchie verdognole gli colavano sul petto. Aveva degli strani lividi sul collo. Prima aveva vomitato, ma inutilmente. Spaventato aveva detto: 'Non capisco mai niente di quello che pensi'. Naturalmente l'avevano ignorato. Ora si preparavano a bucherellarlo, anche se Romeo Pirna diceva che non era sufficiente, per quello che aveva fatto. Erano proprio intenzionati a fargliela pagare. Fuori era una fredda serata di inverno, l'aria era spumeggiante e fresca, non si sentiva un rumore. Svetlana disse: 'Ha vomitato di nuovo'. In un certo senso si sentiva in colpa. Continuava a venirgli in mente Rocco Siffredi ed il modo in cui le diceva sempre 'Non nascondere la follia'. Improvvisamente si udì un boato e degli uomini in tuta mimetica piombarono nel minuscolo scantinato. Un grosso pezzo di braccio schizzò sulla parete di fronte, mentre Romeo Pirna piombava a terra, morto sul colpo. Svetlana fu inquadrata dal laser di uno degli uomini armati. Fu l'ultimo dolore che provò. Poi più nulla. Uno degli uomini armati si avvicinò all'uomo nudo e bendato. Dietro il casco antiproiettile si intravvedeva un'espressione schifata. 'Controllate come sta il Presidente del Consiglio' - disse. Poi il Presidente del Consiglio morì. «And on the eighth day, DarkSa|nt created god.»
Se la vita ti sorride, ha una paresi. |