Spari al posto di blocco, ucciso CC

Ferrara, muore anche l'aggressore

Un carabiniere e un uomo che i militari avevano appena fermato sono rimasti uccisi in una sparatoria nel Ferrarese. I militari avevano appena fermato un'auto a un posto di blocco, e avevano caricato sulla gazzella uno dei quattro occupanti. Durante il tragitto verso la caserma, però, l'uomo ha aperto il fuoco con una pistola uccidendo un carabiniere, ed è stato a sua volta ucciso dal collega della vittima.

Quando i militari, alle prime luci dell'alba, hanno fermato l'auto (risultata poi rubata) sulla statale Romea, a Lido delle Nazioni, uno dei quattro occupanti, Antonio Dorio, 37 anni, in regime di semilibertà (condannato per omicidio, avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2016) ha tentato di fuggire. L'uomo è però stato subito riacciuffato e caricato sulla gazzella per essere portato al comando, mentre gli altri tre occupanti dell'auto sono stati prelevati da altre pattuglie.

Durante il tragitto verso la caserma, però, Dorio è riuscito a liberarsi dalle manette e ha fatto fuoco con una pistola che aveva nascosto, colpendo a morte il capopattuglia, il brigadiere Cristiano Scontemburlo, 33 anni, originario di Venezia. Subito dopo aver sparato a Scontemburlo, Dorio si è impadronito dell'auto dei carabinieri ed è fuggito, ma l'altro carabiniere della pattuglia, dopo essersi gettato fuori dall'auto, ha estratto al sua pistola e ha fatto fuoco.

Il pregiudicato, ferito gravemente, è riuscito comunque ad allontanarsi a bordo della gazzella, percorrendo circa quattro chilometri. L'auto è stata trovata poco dopo in un canale, con a bordo il cadavere di Dorio.

Ora è in corso l'interrogatorio degli altri tre fermati al posto di blocco.

Dorio, in semilibertà, non aveva fatto rientro in carcere dal 6 febbraio. Era stato condannato nel 1992 a 26 anni di carcere dalla Corte di Assise di Bologna per l' omicidio di una bigliettaia della stazione ferroviaria di Mezzolara di Budrio, Enrica Evangelisti, 75 anni. La donna era stata assassinata con una settantina di coltellate il 26 settembre del 1991 per una rapina dal misero bottino (circa 300mila lire). Dorio nel maggio 2001 era evaso dal carcere di Bologna approfittando del regime di lavoro esterno, ma era stato rintracciato e arrestato pochi giorni dopo.

Da pochi mesi Dorio era stato riammesso al regime del lavoro esterno, ma il 6 febbraio non è rientrato nel carcere della Dozza, facendo perdere le proprie tracce. Domenica mattina, al posto di blocco, i militari aspettavano proprio lui, sapendo che sarebbe passato nella zona.

fonte tgcom

ma io dico,perchè tu stato lasci in semilibertà uno accusato di omicidio??se è stato condannato a 26 anni(secondo me pochi)perchè nn glieli fai fare per bene senza farlo uscire??invece no,lo lasci libero per andare a rubare e pronto ad uccidere altre persone!nn c'è niente da fare molti danno la colpa alle forze dell'ordine,ma la vera colpa è dello stato che fa delle leggi poco severe!!!qst è il secondo carabiniere ucciso in 1 mese,ma si può continuare cosi??mah onore al carabiniere ucciso!

ma cm è bella la mia cagnetta,la adoro!!!