Nick: Mr_LiVi0 Oggetto: Mi diverto... e tremo Data: 14/2/2006 16.10.20 Visite: 126
Scusate mi sono divertito un mondo a leggere questo articolo di Mattias Maniero ( collega di Libero ) !!! Avviso ai naviganti del centrosinistra: Romano Prodi sta affondando. Ormai è già sommerso per metà. Basterà una piccola spinta (non sappiamo se di Bertinotti o del centrodestra), e oplà, lo ritroveremo in fondo al Mediterraneo. Fateci caso: il Professore naviga in un mare di guai, e non sa che pesci prendere. Va in tv (a "Porta a Porta") e racconta che come prima cosa, qualora dovesse raggiungere Palazzo Chigi, ridurrà il cuneo fiscale. Cinque punti, dice, e sorride, come se cinque punti fossero un'inezia. Il giorno dopo a "Porta a Porta" arriva Fausto Bertinotti e spiega: cinque punti? Forse sono un po' troppi, comunque, se le cose dovessero mettersi bene, se l'economia italiana dovesse cominciare a tirare... Mille se, e nessuna certezza. Ridurranno il cuneo fiscale? E vallo a sapere. Ci vorrebbero la sfera di cristallo e il mago di Napoli in persona. In mancanza, azzardiamo noi un'ipotesi: questo qui non dura. Non può durare. Forse, puntando sull'antiberlusconismo e sul caro euro, facendo un po' di promesse avventate tipo cuneo superidotto e raccontando in giro qualche bugia elettorale, riuscirà anche a convincere la maggioranza degli italiani che il suo centrosinistra ha le carte in regola per governare. Poi, una volta sedutosi a Palazzo Chigi, dovrà governare sul serio. Come? Non lo chiedete a noi. Non lo sappiamo e non riusciamo neppure ad immaginarlo. In testa ci viene solo l'istantanea del vecchio centrosinistra affondato da Bertinotti e sgambettato da D'Alema. Comunque, se non credete a noi, provate a chiederlo ad Alfonso Pecoraro Scanio o a Fausto Bertinotti o a qualche esponente dei Comunisti italiani. Breve riepilogo delle ultime dichiarazioni provenienti dal centrosinistra. Alfonso Pecoraro Scanio (e con lui Bertinotti): mi dispiace, niente opere dell'Alta Velocità, la Tav non si farà. Lo dice e lo ripete, anche se Romano Prodi va dichiarando esattamente il contrario. Facile immaginare cosa potrà accadere alla prima discussione sulla Tav in Consiglio dei ministri. Non vi convince Pecoraro Scanio? Pensate che prima o poi un accordo lo troveranno e la Tav, magari in sordina e a bassissima velocità, si farà? E allora rivolgetevi a Rifondazione comunista. Qui non c'è che l'imbarazzo della scelta. Marco Ferrando, che nel partito di Bertinotti non è l'ultimo arrivato, ha dichiarato che per lui sparare ai soldati che stanno in Iraq, anche i nostri soldati, è possibile. Meglio: si tratta di un gesto (e ovviamente di un assassinio) non condannabile. Testuale: «C'è un diritto all'autodeterminazione e a resistere a forze d'occupazione militare che stanno lì per interessi colonialistici. La lotta armata contro l'occupazione militare è giusta. Tutti gli episodi in cui ci sono stati nostri caduti rientrano nelle responsabilità di una missione militare al servizio dell'Eni». Romano Prodi non ha battuto ciglio. In questo momento, perchè i voti di Rifondazione gli servono per vincere la sfida con Berlusconi. Continuerà a non battere ciglio anche quando starà al governo e dovrà finalmente decidere fra l'antiamericanismo di Bertinotti e il filoatlantismo di Rutelli? Ne dubitiamo: sarà costretto a scegliere fra i due contendenti. E uno dei due, quello sconfitto, lo farà cadere. Amen. Lo abbiamo detto: il Professore, politicamente parlando, ha i giorni contati. Azzardiamo un'altra ipotesi: cento giorni, e non perchè ce l'abbia detto il succitato mago di Napoli con la sua sfera e le sue carte. Il vaticinio, questa volta, viene da Ceppaloni, che sempre in Campania sta. Autore: Clemente Mastella, mago dell'equilibrismo che è stato categorico: «La sinistra vuole varare la nuova legge sulle coppie di fatto entro i primi cento giorni di governo? Benissimo, io farò cadere il governo al novantanovesimo giorno ». E se Mastella dovesse fare cilecca, ecco pronta la "Rosa nel pugno" che non vuole i finanziamenti alla scuola privata oppure Oliviero Diliberto che non nasconde le sue simpatie per gli hezbollah libanesi o Francesco Caruso che giustifica i kamikaze iracheni. Povero Romano, giorni e giorni di campagna elettorale, di promesse, di patti e alleanze. Una faticaccia, soprattutto per un candidato non di primo pelo. E se dovesse arrivare a Palazzo Chigi sarebbe triturato in un battibaleno. Ma questo non andate a dirglielo: lui è convinto che ridurrà il cuneo fiscale di cinque punti, che convincerà Rifondazione a più miti pretese, che Caruso non costituirà un problema e che Vladimir Luxuria non punterà i piedi sui Pacs. Forse è anche convinto che il 21 ottobre del 1998 non furono Bertinotti a silularlo e D'Alema a dargli il colpo di grazia. Non so se ridere o piangere visto che voterò per il centrosinistra ( precisamente per il Filoatlantico ) Vivere... è sorridere dei Guai !!! |