Nick: Franti Oggetto: La Peggio Gioventù Data: 21/2/2006 8.43.30 Visite: 170
Per chi haamato "a Meglio Giventù". La formazione criminale di un giovane, da ex terrorista a spietato assassino fino alla completa riabilitazione. E' il film "Arrivederci amore, ciao", diretto da Michele Soavi e tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto, da venerdì nelle sale distribuito da Mikado in 200 copie. Alessio Boni veste i panni del cinico e impassibile protagonista accanto a un formidabile Michele Placido che interpreta un feroce vice questore corrotto. Nel cast anche Carlo Cecchi, Isabella Ferrari e Alina Nedelea. Nelle intenzioni l'opera di Soavi si inserisce nella serie di film che hanno raccontato con successo la storia italiana più recente, da "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana a "Romanzo criminale" di Michele Placido. "I lati più oscuri dei nostri anni 70 e 80 danno il nostro cinema migliore, ma potremmo andare oltre. E' una buona strada, ma bisogna andare fino in fondo", spiega Placido, al rientro da Berlino dove il suo film sulla banda della Magliana tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo ha ottenuto una calorosa accoglienza. "Un giorno mi piacerebbe sapere chi ha ammazzato Falcone e Borsellino" aggiunge Placido, "chi ha messo le bombe a Firenze, ma questo è un film che non ci faranno mai fare, nemmeno se cambia il governo". Il verdetto spetterà come sempre al pubblico, intanto l'autore del libro si dichiara soddisfatto del risultato. "Non solo soddisfatto, ne sono entusiasta - sottolinea Carlotto - Volevo raccontare la parte peggiore della mia generazione, ma mi interessava soprattutto raccontare la nuova figura del criminale, impegnato a ripulire la fedina penale". "Quello che mi ha colpito di più", dice Soavi, "è il finale nero del libro. E ci è voluto molto coraggio per realizzare un film in cui non c'è lieto fine e l'amore non trionfa". La storia inizia nell'89, dopo il crollo del Muro, in un avamposto guerrigliero sprofondato in una giungla dell'America centrale dove sono fuggiti Giorgio e Luca, due terroristi di sinistra in fuga, condannati all'ergastolo per una bomba che ha ucciso un ignaro metronotte. Giorgio (Alessio Boni) vorrebbe tornare a una vita normale e pur di rientrare in Italia accetta di uccidere il suo compagno mentre la radio gracchia una vecchia canzone di Caterina Caselli, Arrivederci amore, ciao. Riesce a tornare in Italia, si consegna alla giustizia e chiede la revisione del processo ma incontra Anedda, vice questore della Digos, che costringe l'ex terrorista a vendere i nomi dei suoi antichi compagni. In cambio, nel giro di due anni, è fuori. Secondo il Codice Penale una volta scontata la pena dovranno passare cinque anni di buona condotta perché l'ex detenuto possa ottenere la riabilitazione. Giorgio capisce che i soldi sono l'unico modo per ottenere il suo personale riscatto, e intraprende una strada senza ritorno. Prima gestore di un locale di lap dance, poi invischiato in loschi affari con Anedda fino a quando ottiene i soldi per pagarsi la sua bella riabilitazione. Con l'aiuto di Brianese (Carlo Cecchi), un avvocato cinico e corrotto, Giorgio si ritira in provincia, nel Nord-est, apre un rispettabile ristorante, entra nel giro della bella gente. Si convince a mettere su famiglia con Roberta, una ragazza acqua e sapone che crede al suo pentimento ("Giurami che non sei più comunista" gli dice prima di accettare di sposarlo), ma ancora una volta dovrà fare i conti con il destino. Le musiche sono di Andrea Guerra, ma non poteva mancare il verso della canzone che dà il titolo al romanzo e al film (Arrivederci amore, ciao) tratto dal brano "Insieme a te non ci sto più" scritto da Paolo Conte e Vito Pallavicini per Caterina Caselli nel 1968. Una nuova versione del pezzo è stata realizzata da Caterina Caselli che l'ha reinterpretata per l'occasione e accompagna i titoli di coda del film. Nick: Mr_LiVi0 Oggetto: ben detto... Data: 8/2/2006 17.9.57 Visite: 10 non ho bisogno di nascondermi dietro un fake... IO SONO PROPRIO CONVINTO |