Ci sono tanti binomi che fanno discutere gli italiani. Nord-Sud, destra-sinistra, italiana-straniera (auto o ragazza, fate voi), sesso-astinenza(!).
Ma uno dei più interessanti è quello che divide gli appassionati del caffè.
Meglio la Moka (o romana) o la napoletana? Analizziamone i metodi (fonte DeCoffea)

La caffettiera napoletana è composta da due parti separate da un filtro a cestello. Il cestello viene riempito di caffè tostato scuro e macinato fine. La parte inferiore della caffettiera viene riempita d’acqua mentre quella “di servizio” viene posta sopra a chiusura di tutto. La parte con l’acqua è a contatto con il fuoco e viene portata a temperatura di ebollizione. Infine la caffettiera napoletana si toglie dal fuoco e si capovolge velocemente per permettere all’acqua calda di filtrare nel cestello, attraversi la polvere di caffè – estraendone aroma, gusto, profumo - e si raccolga nel contenitore inferiore, quello di servizio appunto, con il nostro caffè pronto al consumo.

La caffettiera Moka è composta da tre parti collegate fra loro: una caldaia nella quale si porta l’acqua a ebollizione, il filtro metallico nel quale si pone la polvere di caffè, un contenitore superiore nel quale il caffè risale per poi essere servito. L’acqua passa attraverso il caffè grazie alla pressione fornita dal vapore. Il tempo di contatto tra caffè e acqua è di circa 1 minuto. Ne risulta una bevanda dal gusto deciso, di media corposità e dall’aroma intenso. Di norma ci vogliono 6 grammi di polvere di caffè a tostatura media o scura per ottenere una tazzina di 40-50 ml.
Diciamo che la napoletana è per chi ha un po' più di tempo da perdere e la romana è più pratica.
A livello di sapore il caffè della napoletana è buono anche riscaldato a qualche ora dalla sua produzione.
Voi come prendete il caffè?
http://www.librando.net
Perchè io valgo.... quindi se vi incontro datemi il resto [cit.].