Oggetto: Io, me ne frego!!!
Data: 21/2/2006 13.31.30
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Sono esattamente 19 ore che non fumo. Vi sembrerà un problema da poco, dipende però dai punti di vista. Italo Svevo sul calvario di un tabagista convinto ci ha fatto un romanzo, "La coscienza di Zeno", anche se il fumo è il paravento dietro il quale il protagonista cela la sua sostanziale incapacità di vivere. Voi direte: "E tu chi si, Italo Svevo?", non senza una legittima motivazione, ma io vi risponderò : "No, ma pkkè vuje v'at maje lett nu libr?", con altrettanta legittima tracotanza e abituale superbia. Quindi per dei lettori pigri va bene anche la mia personale e piccola esperienza di ex fumatore provvisorio. Là dove il provvisorio, cosi' come il punto interrogativo di ieri, non rimanda a una scarsa volontà, ma piuttosto a una forma mentale dove ogni decisione è frutto di una libera scelta e il dubbio la pietra angolare di tutte le cose. So che molti hanno bisogno di coercizione, è un'attitudine alla sottomissione nei confronti dell'autorità che s'impara presto e si coltiva a lungo, in genere fino alla fase finale della vita, quando l'autorità diventa Dio e il paradiso il premio di consolazione per l'esistenza terrena che ti sfugge dalle mani senza che tu possa farci nulla. Per un altro verso: Ti droghi? E allora è giusto che lo Stato si occupi della repressione del tuo vizio, un modo di (s)ragionare che alla fine rende ognuno, di coloro che a questa logica si piegano, lo stato di se stesso. In fondo un'opinione da deboli, tipica dell'individuo medio che declina il verbo della sua identità solo attraverso la porta stretta della coercizione morale, fosse anche quella dell'autoimposizione acritica. Io no, non sono cosi', sono comunista, libertario, oltre che un antico e appassionato amante del vizio, in quasi tutte le forme fenomenologiche in cui esso si palesa. Amo cosi' tanto il vizio, da considerare tale anche la capacità di sottrarmene. Sempre come scelta di libertà s'intende, a patto che la parola libertà non venga dopo "casa" e mi faccia venire voglia di demolirla. Per cui liberamente ho scelto di applicare un cerotto che, in contrasto con le fosche previsioni di tanti, sembra funzionare. Ho fatto l'agopuntura in passato e appena uscito dall'ambulatorio avevo voglia di fumare, adesso no, non ne ho voglia e dire che ieri avevo fumato 40 sigarette nelle 19 ore precedenti. Certo, lo so, vi vedo, siete in agguato, pronti a dire stizzosi: "un giorno non vuol dire niente", oppure "un mio amico appena si è tolto i cerotti ha ripreso", beandovi della cazzimma che avete eletto a norma di vita e paravento dell'incomunicabilità, ma io bonario me ne fotterò, perchè so che comunque andrà sarà una mia scelta. Smettere, riprendere, drogarmi, bere come un vecchio Hank Chinaski e crepare comunque a 74 anni, andare in galera come un monumentale Edward Bunker, dirò solo: "me ne frego". Tanto anche il vostro capo era uno che vi abbiamo regalato noi. In assoluta libertà s'intende.
Me ne rivado a seguire la conferenza programmatica per il meridione di Rifondazione. A voi l'indifferenza fasulla o l'astio risentito. Io, me ne frego.
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