Nick: Labyrinto Oggetto: Guerra civile in Iraq Data: 25/2/2006 16.20.17 Visite: 84
All’indomani della distruzione della moschea di Samarra, lo scontro nella città di Baghdad ha toccato livelli altissimi e nei giorni precedenti sono morti 150 persone in attacchi terroristici e vera e propria guerra armata.
La politica internazionale passa inevitabilmente per la capitale dello stato iracheno in questi giorni. I legami che sono emersi tra Iraq e Iran e tra Iraq e stato di Palestina pongono l’estrema attenzione sulle dinamiche medio-orientali. Ci vorrebbe un’analisi opportuna dei grandi leader del mondo per aiutare a risolvere la terribile tela che è stata tesa ultimamente. Bisognerebbe domandarsi quanto questa situazione ha a che fare proprio con la guerra di liberazione-occupazione americana… Intanto il presidente Bush, tra una partita di golf e l’altra, si dichiara ottimista, e in Italia, il ministro della Difesa,Antonio Martino, annuncia che non ci sarà nessun cambiamento sulla tabella di rientro dei nostri soldati impegnati in Iraq. Ma come?! Non ho sentito bene?! Fino a ieri lo slogan del governo era “ saremo lì fin quando le autorità irachene lo vorranno”, e poi ha annunciato il ritiro a partire dal giugno 2006, e mai come ora che serve un aiuto a stabilizzare un paese in crisi, ve ne volete andare? E gli iracheni? E le autorità ? Sotto le bombe, nascosti nei bunker e nei rifugi, la popolazione irachena (con la paura di scoprire le introvabili armi di distruzione di massa…) non sa più se benedire o maledire il NOVE APRILE…
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