Nick: T-34 Oggetto: QUELLO CHE LA TV NON RACCONTA Data: 1/3/2006 15.55.37 Visite: 165
Milano - Un altro sparo «accidentale» (i simpatici retroscena che la Tv non racconta...) Vigilante uccide marocchino: «Voleva prendermi la pistola». Per il pm: omicido colposo. Il proiettile che ha ucciso Abdel khaled Nakab ha fatto un buco largo tre dita nella parete dell'ingresso del «residence» di via Cavezzali 11. Più che un residence, un alveare malmesso di 200 mini alloggi, non occupati abusivamente ma affittati a caro prezzo ad immigrati di tutte le nazionalità, molti non in regola, qualcuno con «precedenti» penali. 700 euro al mese, dicono un paio di inquilini marocchini, conferma una rumena e ribadisce un italiano sbattuto fuori due giorni fa perché insolvente. «Mi hanno spaccato tutto e hanno cambiato la serratura». Sono i metodi abituali della casa e ieri è finita in tragedia. A sparare è stata la pistola di V.P., 42 anni, portinaio-guardia giurata, uno dei sei assoldati dalla «Mercantile Ambrosiana» che, c'è scritto sul cartello, «vende-affitta» gli alloggi dello stabile. «C'è stata una collutazione, era ubriaco, voleva prendermi la pistola, mi ha torto il polso, il colpo è partito accidentalmente», sostiene V.P. La sua versione ha molti punti oscuri: ufficialmente ieri mattina era in malattia, invece era al lavoro, senza divisa e con la pistola. Dopo tre ore d'interrogatorio, è indagato a piede libero per omicidio colposo. Nakab abitava in via Cavezzali da un paio d'anni, non era in regola con il permesso di soggiorno, aveva precedenti per spaccio, ricettazione e furto. Però era anche un mingherlino zoppo, mentre il «portinaio» è «grande e grosso». Così lo descrivono gli inquilini che aggiungono: «Sempre nervoso, gonfio come un pallone e con l'abitudine di tirare fuori la pistola. Un razzista di merda». La «lite» è avvenuta prima delle 9. Nakab stava rientrando, il «portinaio» l'ha bloccato all'ingresso. Non aveva pagato l'affitto? I marocchini che abbiamo incontrato ieri pomeriggio non confermano, né smentiscono. «Ma se anche uno non paga, c'è bisogno di tirar fuori la pistola?», dice uno. In mattinata, all'arrivo dei parenti di Abdel, c'erano stati momenti di forte tensione e i segni si vedono. Al pian terreno l'ufficio della «Mercantile Ambrosiana», che a quanto sembra si limita ad «amministrare» lo stabile, ha la porta spalancata. Dentro è tutto devastato, come se fosse passato un tornado di rabbia. Nomi dei proprietari? I nostri interlocutori non li sanno o non vogliono farli. Affermano che i contratti sono «tutti falsi» e tirano fuori «le prove» da due sacchi neri dell'immondizia. «Qui c'è scritto 300 euro al mese, ma si paga più del doppio per 15 metri quadrati con dentro un letto e una sedia». Non si capisce se a buttare i contratti nell'immondizia siano stati gli inquilini che hanno devastato l'ufficio o, prima di andare in Questura, l'amministratore Giampaolo Reggiani. Su uno dei contratti cestinati figura come locatore la Società Immobiliare Finanziaria Milanese srl. Impossibile verificare la fondatezza di quel che afferma il marocchino che, nel gruppo, se la cava meglio con l'italiano. Sostiene che V.P. era stato mandato a lavorare in un altro posto perché causava continue lite, era tornato in via Cavezzali solo da un paio di mesi «ed era peggio di prima». Stando a notizia di agenzia, la guardia giurata risultava in malattia per bronchite ai responsabili dell'istituto di vigilanza di cui era dipendente. Faceva l'addetto «alla sicurezza» in via Cavezzali «per arrotondare lo stipendio». In nero, visto che l'amministrazione dello stabile afferma che l'avrebbe assunto a partire da marzo (domani, guarda caso). Via Cavezzali è una traversa di via Padova, una delle strade milanese a più alta densità di immigrati. Gli italiani della zona da tempo malsopportano il «residence», in particolare i viados che ci abitano. L'unica cosa che la giunta Albertini sa dire sull'uccisione di Abdel è il trito ritornello «vanno sgomberate le aree occupate abusivamente». Neppure la buona creanza di documentarsi: quello, lo ripetiamo, è uno stabile affittato a peso d'oro. Un particolare che non sfugge a Nando dalla Chiesa (Margherita): «Dietro le concentrazioni di immigrati regolari o clandestini e di una popolazione border line ci sono interessi grandi e sordidi affarismi che fanno capo a persone considerate al di sopra di ogni sospetto». fonte: "il Manifesto" "..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
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