Nick: CiRoCaPPA Oggetto: Lui capisce i terroristi Data: 17/11/2003 12.21.58 Visite: 164
Non so ancora spiegarvi come mi sono sentito dopo l'incontro con questa persona, non so spiegarvi ma la sincerità spietata di questo conoscente che conosco da quando sono nato, ogni volta che lo incontro, mi lascia disarmato e senza forze. Vi invito a leggereciò che è riportato sotto. Ieri, tardi mattinata scendo con la mia bicicletta per comprare il giornale e sul corso del mio piccolo paese di provincia incontro Rafele il salumiere. Chi è Rafele il salumiere? E’ un mito, un maresciallo dell’aereonautica in pensione che ereditò la salumeria della mamma quando la mamma morì. Una ventina di anni fa poi, cambiò tutta l’attività della salumeria cominciando a vendere alimenti per extracomunitari e a suo tempo mi diede questa spiegazione in merito: “ Sai Gennà ‘o ‘taliano nun te fa ‘cchiù campà, troppi supermercati, ipermercati, quindi io e mio figlio amma deciso di puntare sugli extracomunitari “. Ora la ditta di Rafele il salumiere e figlio si chiama “ Alimenti dal mondo “ una società con una sede di produzione in Costa d’avorio e un’altra nel Gana loro lavorano in collegamento via internet con delle persone del posto a cui hanno hanno dato dei capannoni, furgoni, uffici ecc. Ieri avevo “IL Mattino “ in mano, Rafele sbircia e nota il titolo grande sui militari Italiani morti e comincia: “ Gennà io i terroristi, io li capisco, quando vado in Costa d’avorio se dai 3 euro e un fucile a un ragazzo di sedici anni e gli dici vieni a combattere con me lui posa tutto e viene. Al responsabile della mia struttura nel Gana gli do' 800 euro al mese e lui la così diventa un principe, visto che chi lavora e guadagna bene è inteso che guadagna massimo 80 euro al mese. Il dramma sai qual è? E’ che prima nessuno sapeva del benessere dell’occidente, con la televesione, i film, ecc. ora un africano vede che spalancando una finestra di una casa americana esce ‘ sta piscina con migliaia di litri d’acqua e un vecchio americano con la sciatica che nemmeno se po’ fa ‘o bagno. L’africano invece pe ‘na brocca d’acqua addà fa tre chilometri a piedi. Sai che significa questo? Che questa gente nun tene niente a perdere, ma veramente niente da perdere. Noi lavoriamo li perché l’instabilità di questi paesi ci pemette di guadagnare un sacco di soldi, se questo succede per noi nel nostro piccolo, figurati con le multinazionali che quell’instabilità la coltivano fornendo armi ai ribelli in costa d’avorio. Se ci fosse stabilità io un casco di banane non lo potrei comprare cinque centesimi. Le “nere” che stanno qua sulle “ vianove”?... sono il peggio del peggio di quello che c’è in costa d’avorio, la, ti ricordi Fonzie?, la con uno schiocco di dita e il costo di una pizza in Italia ti tiene una stacca per mezzagiornata con te. C’è gente che dai taxi all’uscita degli aereoporti alza una mano dal finestrino e ti si avvicinano donne che sembrano modelle, ma tu queste cose non le vedrai mai in televisione, in televisione vedi solo il risultato di tutto questo. Gennà noi facciamo i milioni sulla povertà di quella gente e non dobbiamo meravigliarci se questa gente a certa umiliazione a un certo punto reagisce con un atto di grande coraggio e forse di dignità; perché Gennà chi se fa scuppià inta a ‘nu camion achin ‘e tritolo forse ten nu poco e dignità, pecchè alla fine che ten a perdere?...., troppa umiliazione, troppa umiliazione Gennà, io so ‘o primm che campo cu sang ‘e chella gente, e si ce stann guerre, battaglie, terrorismo in quei paesi a me me fa comodo. E’ accussì! Quindi n'è da rette e giurnal, se vuò venì o mese che tras te porto io a verè 'o munn cherè!“ E io non ho detto più una parola.
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