Lunedí 06.03.2006 09:00 Un detenuto calabrese può dare un aiuto al piccolo Tommaso Onofri, malato di epilessia, rapito ormai da quattro giorni. "So che qualcuno pensava di fare un sequestro-lampo a Parma". La confessione è di un collaboratore di giustizia rinchiuso nel carcere di Ferrara, trasferito già a Parma, dove questa mattina sarà interrogato dal pm antimafia Lucia Musti. L'uomo si trova nella sezione riservata ai detenuti che hanno collaborato con la giustizia. Ha infatti collaborato con la Direzione antimafia calabrese ed è considerato attendibile. Ancora oggi, tornato in cella per un cumulo di pene dopo esserne uscito grazie all'"indultino" di due anni fa, gode di un regime carcerario speciale, che gli offre una certa protezione.
Nei giorni scorsi, il collaboratore è stato tradotto a Palmi per partecipare ad un processo in cui era testimone e ha chiesto di parlare con un magistrato: diceva di avere qualche informazione utile per arrivare a capire il rapimento anomalo di Casalbaroncolo. Un magistrato della Dda di Reggio Calabria lo ha ascoltato e ha girato l'informazione a Bologna. Il procuratore aggiunto Silverio Piro e la pm Lucia Musti hanno immediatamente aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione e firmato per il direttore del carcere di Ferrara l'ordine di traduzione immediata a Parma. L'uomo pero' non ha nessun legame con la 'ndrangheta non è stato accusato di reati associativi ma solo di reati contro il patrimonio.
Nel frattempo gli inquirenti stanno lavorando contro il tempo da mattina a sera battendo tutte le piste "nessuna, ma proprio nessuna esclusa"; tra queste anche quella di un furgone Fiorino trovato nelle vicinanze della casa del bambino rapito, me per ora senza alcun risultato.