Nick: DeK Oggetto: The Addiction di Abel Ferrara Data: 19/11/2003 0.1.23 Visite: 88
Copio e incollo la mia rece per IACR: Numero 2 della collana Cult Horror, ancora in edicola. L'impatto con la qualita' audio (Mono) e video (credo si preso paro paro da una VHS) non e' dei piu' esaltanti. Bianco e nero! Audio in italiano ed inglese ma sottotitoli solo in itagliano. Spegniamo il sintoampli, rimettiamo la tivi' sui 4:3 e passiamo ar firme. Questo inizia con una studentessa che, all'uscita di una proiezione su un eccidio compiuto in non ricordo quale guerra (Vietnam? Ne seguiranno comunque altri nel corso del film) viene avvicinata da una avvenente vamp :) che la spinge dentro una roba tipo ingresso della metro, e le fa un paio un paio di buchetti sul collo. Da quel momento, Kathleen diventa una mangiatrice di uomini. Beh, di uomini e donne, veramente! Bella la fotografia, buona la regia, la protagonista cade a volte in eccessi di espressionismo, che forse sono una citazione dei vecchi horror del muto tipo Nosferatu, ma cmq un po' fuoriluogo. L'ambientazione e' inquietantemente realistica, nonostante non sia mai stato a gnuiork... Una nota seccante del film e' che il vampiro non ha una consistenza sua propria, ma e' una metafora palese, anche se non so esattamente di cosa... Cioe', nel corso del film sembra stare a simboleggiare piu' cose diverse. Anche se il finale da una certa interpretazione. Ciononostante, le scene truculente abbondano e sono anche parecchio disturbanti, nonostante il bianco e nero. Si insiste, pero', sempre sul singolo individuo, piuttosto che sulle scene di aggressione. Beh, almeno fino a che... Seguono spoiler di piccola-media entita', cmq il film non ha una trama particolarmente... non ha una trama! :) * * * * * * * * * Interpretazioni, beh... C'e' sicuramente la dipendenza del titolo: il vampiro a corto di sangue ha gli stessi sintomi di un drogato in astinenza. Ma la protagonista stessa fa uso di polverina bianca, quindi... Certo, quando sente il bisogno, il vampiro non guarda in faccia a nessuno: una persona vale l'altra. Ovviamente, come al solito, il vampiro simboleggia il male. Un male moderno, che si e' adattato alla nostra societa'. O che _e'_ la nostra societa'? Se in Stoker, il conte Vlad blandisce il povero Reinfeld per indurlo ad invitarlo ad entrare in casa (Dracula non puo' entrare dove non e' invitato), nel film di Ferrara, al contrario, il male ti incita ad allontanarlo, se ne hai il coraggio. Ma le vittime non riescono a fissare negli occhi il male che le aggredisce, subiscono passive e diventano a loro volta carnefici. C'e' poi la comparsata di Cristopher Walken, vampiro adattato, che nasconde la sua diversita', ha un lavoro, non soffre la luce del giorno, e' perfettamente integrato nella societa' e resiste ai "morsi" della fame. Questo non sono riuscito ad inquadrarlo bene. Sembrerebbe quasi a dire che, se dai sfogo alla tua diversita' sbagli. Se la nascondi, sbagli lo stesso, pero' almeno hai una parvenza di vita. E allora? La societa' non uccide il diverso: lo obbliga ad assimilarsi oppure lo spinge ad uccidersi con le sue stesse mani. Effettivamente e' un pensiero che non mi giunge affatto nuovo, anzi... I'm a negative creep, I'm a negative weirdo... Byez P.S. Voto? Boe... Di solito do' i voti per comparazione con altri film che ho visto. Ma questo sfugge decisamente gli schemi. Un otto abbondante? un DeK e le citazioni incrociate -- DeK - Delirio & Kaos Miscredente e Cultore dell'uso improprio della Nutella(R) FAN n.1 del CrossPost e dell' OT :) Visita One Big Mob - http://dek.hey.to [http://dek.interfree.it] |