Oggetto: il piccolo TOMMASO: news
Data: 7/3/2006 13.28.50
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Uno dei due rapitori del piccolo Tommaso, il bimbo rapito giovedì scorso a Casalbaroncolo nei pressi di Parma, sarebbe una donna. E' la novità più saliente delle indagini sul rapimento del bimbo di 18 mesi. Mani piccole, una carezza data al bambino e il modo di tenerlo in braccio: questi gli elementi emersi dal racconto della madre di Tommaso, che farebbero pensare agli inquirenti che a rapire Tommaso sia stata anche una donna.
Tra l'altro, la persona in questione non avrebbe mai parlato: a impartire gli ordini era il rapitore con il passamontagna, un uomo con chiaro accento meridionale, probabilmente, come è stato già detto molte volte, calabrese. L'altro rapitore, invece, indossava il casco e non ha mai pronunciato nemmeno una parola: la madre sospetta che fosse davvero una donna, anche per il gesto compiuto nello spegnere una candela con due dita. Uno modo di una certa grazia.
Intanto la tuta (assieme a un pannolino) trovata dai carabinieri sul greto del fiume Taro,a pochi chilometri da Parma, non sarebbe del piccolo Tommaso. La mamma, alla quale gli investigatori hanno subito sottoposto l'indumento ritrovato, non l'ha infatti riconosciuto: l'abitino era di una taglia più grande di quella del piccolo.
L'APPELLO DE PAPA. Benedetto XVI ha lanciato un "appello" per il bimbo rapito a Parma, Tommaso Onofri. Il Pontefice si è rivolto ai rapitori chiedendo la sua "liberazione immediata e senza condizioni". L'appello è contenuto in un telegramma inviato al vescovo di Parma, mons. Cesare Bonicelli, in cui il Papa esprime "viva solidarietà ai genitori e ai familiari colpiti da profonda angoscia per il brutale rapimento del loro congiunto" e allo stesso tempo "affida il bambino alla speciale materna protezione della Vergine Santa". Il Pontefice assicura poi "un particolare ricordo nella preghiera e di cuore invia la confortatrice benedizione apostolica".
SPERIAMO SI RITROVI PRESTO...
E CHIUNQUE SIA IL RAPITORE SPERIAMO PAGHI VERAMENTE PER QUELLO CHE HA FATTO...
Il desiderio e il dolore dell'amore non possono trarre la loro essenza dai bisogni di un individuo effimero: essi sono piuttosto il sospiro della specie, il suo gemito profondo
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