Nick: ScR3aM82 Oggetto: Serena Grandi Data: 19/11/2003 12.31.16 Visite: 174
ROMA - Cocaina e sesso a pagamento. Con esponenti politici, attori, noti professionisti a far la parte dei gaudenti che non badano troppo al sottile e un vasto giro di malaffare che ruota intorno e che fornisce tutti i possibili vizi non permessi. E' questo il quadro investigativo che emerge da un blitz della polizia, denominato "Operazione Cleopatra", che coinvolge direttamente, tra gli altri, la nota soubrette Serena Grandi. Oltre alla giovane modella e ballerina ucraina Ludmilla Derkach. Alzato il coperchio su abitudini e frequentazioni della "Roma bene". Tra gli arrestati c'è infatti Alberto Quinzi, 51 anni, titolare di "Quinzi e Gabrielli", uno dei più famosi ristoranti di pesce della città, frequentato da attori, starlettes e giocatori di calcio. L'accusa, per Quinzi, sarebbe favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La procedura d'arresto è scattata anche per la bionda Ludmilla Derkach, che ha avuto un ruolo nell'ultima realizzazione di Tinto Brass "Fallo" e aveva preso parte alla trasmissione televisiva "Chiambretti c'è". Lei dovrà rispondere - si spiega dalla Procura - di associazione per delinquere, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Alla Grandi - all'anagrafe di Bologna dove è nata nel 1958, Serena Faggioli - sono invece stati contestati i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. "Ma il suo ruolo non sarebbe centrale. E' più che altro stata coinvolta da persone a lei vicine". C'è comunque un po' di tutto, nelle 19 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari Luisanna Figliolia su richiesta del procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia Italo Ormanni e dei sostituti procuratori Carlo Lasperanza e Giancarlo Capaldo. Alla stessa imputazione della Grandi saranno chiamati a rispondere sia il noto avvocato penalista Maurizio Tiberi, 35 anni che Francesco Bonetti, 60 anni, commercialista. Tra i compratori di cocaina compaiono anche i nomi di due esponenti politici. Non sono indagati, ma alcuni di loro avrebbero acquistato per uso personale la "polvere da sniffare". Nel vortice pure due militari della Guardia di Finanza, assegnati alla scorta del senatore a vita Emilio Colombo. L'appello è completato dai manager: Stefano Barbis, Maurizio Bigelli e Francesco Ippolito. Barbis, 37 anni, romano, imprenditore edile, sono contestati i reati di associazione per delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti. Ippolito, palermitano, 57 anni, operante nel settore della moda, è accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per Bigelli, 70 anni, di Roma, agli arresti domiciliari, gli inquirenti lo indagano per "spaccio di sostanze stupefacenti". Le indagini, comunque, si spiega dalla Questura, sono partite da una "costola" dell'inchiesta dello scorso anno conosciuta come "cocaina al ministero delle Finanze", per la quale fu arrestato Alessandro Martello. Curiosità vuole che non ci sia alcuna parentela con un altro degli arrestati oggi, Giuseppe Martello, che sarebbe insieme con la madre e il fratello, il gestore di un laboratorio dove la cocaina veniva lavorata e confezionata per i clienti. Famosi o meno. ...sono proprio lontani i tempi di Rimini Rimini |