Nick: DeK Oggetto: AA. VV. - Mirrorshades Data: 20/11/2003 20.47.57 Visite: 104
Volume molto ma molto interessante, qualche edicola ce l'ha ancora, quindi copincollo la recensione: Autore: AA. VV. (a cura di Bruce Sterling) Titolo: Mirrorshades Anno: 1986 Tipologia: Antologia di racconti Titolo originale: Mirrorshades Traduzione: Antonio Caronia, Daniele Brolli, Fabio Gadducci, Danilo Santoni, Mirko Tavosanis Dettagli: Urania Collezione; numero 009; ottobre 2003; Arnoldo Mondadori Editore All'ennesima rilettura del "Continuum di Gernsback", bello come al solito, han fatto seguito: "Occhi di serpente" di Maddox, l'inquietante odissea di un tizio con un impianto al sistema nervoso; forse un po' invecchiato, e forse tradotto male (ovviamente se non lo leggo in anglo non posso saperlo) e tuttavia una buona lettura. "A tutto rock" di Pat Cadigan, che ho trovato interessante durante la lettura ed insignificante dopo, un po' come tutta la produzione di questa autrice. Insomma, non mi riesce mai di entrare nelle storie che scrive, e una volta finite non mi ricordo neanche di cosa si parlava. Amesso che l'abbia mai saputo! Il divertentissimo "Le imprese di Houdini", surreale e grottesca cronaca di una specie di snuff movie, da Rudy Rucker. Il mago viene seguito in tre imprese senza alcuna possibilita' di riuscita, con tanto di personaggi da film di serie Z che "comparsano" e la vecchia mamma che si strappa letteralmente i capelli di testa. Finale da antologia. "400 Boys" di Marc Laidlaw, storia di bande armate in una specie di civilta' post-qualchecosa, anche se sembra una sorta di gioco online solo che non viene detto esplicitamente che trattasi di simulazione. Interessante. "Solstizio" di James P. Kelly, in cui un tizio, un drug stylist :), crea un clone di se stesso, pero' femmina, la compagna ideale. Fra Stonehenge e lo spazio, le cose non andranno come previsto. Buono anche se non entusiasmante. In "Petra" di Greg Bear, nel giorno della morte di Dio, i sogni dell'uomo prendono forma, creature evocate dall'inconscio si materializzano, ed i doccioni della cattedrale si animano. Uno di questi si da' da fare per ricostruire un nuovo universo. Un altro si da' da fare con la figlia di un prelato. Un altro e' Gesu'... Il piu' cyberpunk dei racconti di questa antologia , stupefacentemente e' un fantasy (quasi) puro. "Fin quando voci umane non ci sveglieranno" di Lewis Shiner, un titolo sturgeoniano, nel senso che non e' perfettamente attinente alla trama, ma molto evocativo. In effetti a me faceva venire in mente piu' "Modern things" di Bjork... Comunque, un tizio in crisi coniugale crede di vedere una sirena nella barriera corallina. Racconto un po' invecchiato, ma ha il suo perche'. "Freezone" di John Shirley. In un epoca in cui chiunque ha accesso a tonnellate di letteratura, riuscire a scrivere con una totale assenza di stile e' forse la cosa stilisticamente piu' difficile da mettere in atto. Shirley ci riesce in maniera disarmante: punk, molto punk, pure troppo. Tanto di cappello, pero' mi trovo a preferire la troppa stilosita' all'assenza, se proprio devo scegliere. Comunque, un bel prologo per una storia che non viene narrata. O si trova da qualche altra parte. "Stone e' vivo" di Paul Di Filippo si situa in una metropoli americana suddivisa in 'Zone di Libera Impresa', delle specie di porcili in cui stagna la plebaglia. Chi vuole accedere al centro pulsante, deve accettare uno dei lavori offerti dall'Immigrazione, che di solito prevedono modifiche permanenti ed irreversibili al proprio corpo e/o personalita'. Oppure avere un colpo di culo, come Stone, ed essere prelevato da degli sconosciuti per un incarico di prima categoria. Un racconto parecchio bello, nonostante la conclusione per certi versi insoddisfacente, forse perche' era esattamente cio' che mi sarei aspettato di leggere... "Stella rossa, orbita d'inverno" di Gibson/Sterling. La rilettura di questo racconto me l'ha mostrato, da una parte, meglio articolato di quanto ricordassi (avevo memoria di un pezzo alquanto sconnesso...) e dall'altro pero', infarcito di troppe cose inessenziali, laddove alcuni personaggio chiave, dal pdv della trama, rimangono celati fino al momento di entrare in azione. Futuro prossimo. Dopo la conquista dell'Afghanistan e la conseguente vittoria nella corsa al petrolio, l'Unione Sovietica e' rimasta l'unica superpotenza spaziale. Ma la stazione orbitante e' ormai in sfacelo, e mantenere personale umano a bordo e' decisamente costoso. Cosi', i cosmonauti russi vengono richiamati a terra. Peccato pero' che il colonnello Korolev, primo uomo su Marte, non ha la possibilita' di sopravvivere al rientro ed alla gravita' terrestre. "Mozart con gli occhiali a specchio" di Shiner/Sterling riprende il tema delle Zone di Libera Impresa. Stavolta, invece di spostarle dal terzo mondo fino a casa nostra, vengono piuttosto poste in un continuum temporale alternativo, in cui le azioni compiute non si ripercuotono sul nostro passato/presente/futuro. Ed ecco quindi impiantate raffinerie di petrolio in pieno settecento... That's all folks!!! Byez un DeK con gli occhiali a spocchia |