Nick: paps46 Oggetto: Il settimo sigillo -Storace&co Data: 10/3/2006 21.7.35 Visite: 61
Ruggiero - ministro degli Esteri, si dimette nel 2002: Berlusconi ne assume l'incarico, per poi darlo dopo molti mesi a Frattini. Scajola - si dimette (ed era pure restio a farlo) per aver definito Marco Biagi (all'epoca dei fatti, già ucciso dalle Br e colpevolmente lasciato senza scorta) un "rompicoglioni". Rientra dalla porta di servizio con la inutile carica di ministro per l'attuazione del programma, e poi va alle attività produttive. Tremonti - si dimette per contrasti con Fini Follini - s'è dimesso da vicepresidente del Consiglio nell'estate 2004 Siniscalco - si dimette per contrasti con Berlusconi E ora, Calderoli e Storace, anche se a fine legislatura è molto più facile dimettersi. Le dimissioni di Storace potrebbero infatti anche essere merce di scambio all'interno della coalizione, e anche argomento di discussione in un eventuale post Fini (perché AN ha innescato la miccia del proporzionale, e non è che stia granché al sicuro) SETTE dimissioni in 5 anni, senza contare il rimpasto del 2005, che pare che tutti si sono dimenticati, con il conseguente cambio di 6-7 ministri. La SOLA E UNICA differenza tra l'instabilità della destra e quella della sinistra è che la destra è vincolata alla presenza di Berlusconi per la sua stessa esistenza, e non ha mai potuto farlo fuori. Berlusconi ha continuato a essere il "capo" perché Forza Italia è un partito non partito, che senza Berlusconi muore, e senza Berlusconi volano via 10 milioni di voti, e tutti i suoi alleati hanno paura di perderne un po' (udeur e margherita non aspettano altro), perché a tutti fa comodo governare grazie a lui. Col cazzo che Berlusconi restava al suo posto, se fosse stato il segretario di un partito normale, con una normale dialettica interna. |