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Due paesi così vicini.. ma al tempo stesso così lontani.. lontani non solo economicamente ma soprattutto politicamente e mentalmente…
Sia per come il governo affronta il malcontento della popolazione .. ma forse anke come la popolazione affronta i problemi interni del paese:
PARIGI - Cresce e si allarga in Francia la protesta contro il Contratto primo impiego. Sono sempre di piu' quelli che scendono in piazza - ieri 1,5 milioni contro quella misura pensata dal governo per rilanciare l' occupazione giovanile.
Forti di queste cifre, le organizzazioni sindacali, dei liceali e degli universitari hanno dato ''24 ore di tempo'' al capo dello stato Jacques Chirac e al premier Dominique de Villepin per annunciare il ritiro del provvedimento.
Se entro domani sera ''niente si sara' mosso'' sara' sciopero generale ''nei prossimi giorni'', ha avvertito il segretario della Cgt, il sindacato di sinistra, Bernard Thibault, sottolineando l' unita' delle organizzazioni sindacali nel chiedere il ritiro del provvedimento del governo.
Il premier de Villepin e il presidente Chirac si sono detti 'aperti al dialogo, nel quadro fissato dalla legge, per migliorare il provvedimento'.
(16-19 Marzo 2006)
ROMA - L'Italia si è fermata per quattro ore per lo sciopero generale contro la Finanziaria indetto da Cgil, Cisl e Uil (ma hanno aderito anche Ugl e Cisal). Alcuni settori come il pubblico impiego (scuola esclusa) e sanità si asterranno dal lavoro per tutta la giornata, allungando la protesta. Per le vie di molte città italia, in diversi casi sono una pioggia battente, hanno sfilato migliaia di persone: «Milioni di lavoratori nelle piazze italiane», ha detto con entusiasmo il segretario nazionale della Cisl Savino Pezzotta, parlando da piazza san Marco, a Venezia. Per i sindacati l'adesione media sul territorio nazionale è stata «superiore all'80%». Si tratta del quinto sciopero generale contro il governo Berlusconi.
E Berlusconi e il governo di CDS di tutta risposta se ne è sbattuto altamente di ciò ke pensava la gente , tanto che il premier disse in modo molto eloquente che le proteste non gli avrebbero fatto cambiare idea e da buon despota qual è non ha mai voluto parlarne seriamente con i sindacati, nonostante la grossissima protesta che c’era stata.
(Novembre-Dicembre 2005)
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