Tra similitudini, coincidenze e differenze: un ritratto-parallelo tra Mussolini e Berlusconi, a firma di Alessandro Campi, docente di storia delle dottrine politiche dell'Università di Perugia. Campi cerca di scoprire se tra Silvio Berlusconi e Benito Mussolini corre una sottile linea rossa, non propriamente benevola, che lega manie e gestualità, passioni e case, machismo e populismo.
"Il paragone - spiega Campi - non è soltanto politico-istituzionale" ma "investe anche e forse soprattutto la dimensione caratteriale e psicologica". Comune ai due personaggi sarebbe dunque un "egocentrismo innato che sfocia direttamente in una sorta di megalomania visionaria; un'insicurezza di fondo che si traduce in mania di persecuzione e nel non fidarsi di alcuno se non di se stesso; un impegno sul lavoro che sfiora il patologico; una vera e propria incontinenza verbale che inibisce alla radice qualunque dialogo o discussione; un senso dell'appartenenza tipicamente tribale al quale si associa, nei rapporti con i membri del clan, un misto di intransigenza e di generosità, di durezza e benevolenza; l'ossessione per la propria immagine e per la forma fisica.
Ma anche la maniera propria a entrambi di comportarsi e atteggiarsi sulla scena pubblica andrebbe considerata come assai indicativa dal punto di vista della comparazione storica. Si prenda, ad esempio, l'identico e assai accentuato senso dello spettacolo: d'origine teatrale e tribunizia nel caso di Mussolini, televisiva e direttamente derivata dal marketing nel caso di Berlusconi. Comune sarebbe anche il mimetismo a fronte degli interlocutori, la capacità a indossare tutti i panni, da quelli dell'operaio a quelli dell'uomo d'affari.
Comune infine l'attenzione spasmodica, quasi scientifica, alle forme del comunicare e alle tecniche della propaganda". Insomma, "se Mussolini è stato, va da sè, 'il primo vero grande leader erogeno della modernità italiana', Berlusconi - sottolinea Campi - può ben essere considerato l'epigono di un tale modello, seppure nel contesto di una modernità prossima ormai a consumarsi".
A. Campi (storico)
Leggete: THE GUARDIAN: "Berlusconi è il nuovo Fascismo" clikkate quì http://www.beppegrillo.it/2006/03/no_comment.html