Nick: Premier Oggetto: ue.... Data: 23/3/2006 18.49.39 Visite: 74
sentite questa: Trueba fece alcuni passi verso di loro e percepì nel gruppo un lieve movimento all'indietro, fece scorrere lo sguardo sui cenciosi campagnoli e cercò di abbozzare un amichevole sorriso ai bambini sporchi di moccio, ai vecchi cisposi e alle donne senza speranza, ma gli venne fuori una smorfia. - dove sono gli uomini? - domandò l'unico uomo giovane fece un passo in avanti. Probabilmente aveva la sua sessa età ma sembrava più vecchio. - se ne sono andati - disse. - come ti chiami? - pedro secondo garcia, signore - rispose l'altro. - Sono io il padrone adesso. è finita la festa. dobbiamo lavorare. a chi non garba l'idea se ne vada subito. a chi rimane non mancherà da mangiare, ma dovrà sgobbare. non voglio gente fiacca e neppure insolente, mi avete sentito? Si guardarono sorpresi. Non avevano capito la metà del discorso, ma sapevano riconoscere la voce del padrone quando la udivano. - abbiamo sentito, padrone,- disse Pedro secondo garcia - non sappiamo dove andare, siamo sempre vissuti qui. ci restiamo. un bambino si accovacciò e si mise a fare la cacca e un cane rognoso si avvicinò ad annusarlo. Esteban, schifato, diede ordine di portare via il bambino, lavare il cortile e ammazzare il cane. così cominciò la nuova vita che , col tempo, gli avrebbe fatto dimenticare Rosa. questo libro ha rotto la mia forma più radicata di maschilismo, non ne avevo mai letto uno scritto da una donna. mi piace perchè scrive come un uomo |