Nick: T-34 Oggetto: ALLARME COL TAROCCO Data: 24/3/2006 12.5.55 Visite: 106
Allarme col TAROCCO made in CDL 23.03.2006. Allarme Usa: violenza sul voto Prodi smaschera il governo Allarme rosso per i cittadini Usa in Italia: attenzione alle manifestazioni e ai cortei, sembrano pacifici ma in realtà sono violenti. Uno strano allarme, lanciato dal Dipartimento di Stato americano nei giorni in cui, tanto per fare un esempio, esplode, senza provocare preoccupazione a Washington, la protesta dei giovani di Parigi contro il precariato. Uno strano allarme, che descrive il Bel Paese quasi fosse una democrazia vacillante sotto i colpi dei moti di piazza. E proprio per questo, forse, è un allarme che piace al governo di Roma (tanto che proprio Berlusconi pochi giorni fa aveva parlato di «emergenza democratica» e «squadrismo di sinistra»). Avvisi pubblici del genere, da parte del Dipartimento di Stato, sono frequenti, in caso di vertici o di riunioni internazionali che possono innescare proteste o là dove la situazione socio-politica è molto tesa o i sentimenti anti-americani sono forti. Ma qui si fa riferimento agli scontri dell'11 marzo a Milano, una manifestazione spontanea «divenuta violenta, con vetrine infrante, strade bloccate, 15 agenti di polizia feriti e 40/45 individui arrestati». Attenzione, allora: nei prossimi giorni «dimostrazioni sono programmate in diverse parti d'Italia». Quindi «ai cittadini americani si ricorda di essere vigili, di fare quanto necessario per migliorare la sicurezza e d'essere prudenti nei luoghi pubblici e sui trasporti pubblici. Qualsiasi attività sospetta in Italia dovrà essere riferita immediatamente alla polizia o all'Ambasciata degli Usa a Roma». In realtà sul sito dell'Ambasciata Usa in Italia, nella rubrica Frequently Asked Questions (Faq) la questione dell'allerta italiano risulta decisamente ridimensionata. Alla domanda «c'è una minaccia specifica che ha indotto alla diffusione di questo annuncio pubblico?» gli esperti statunitensi rispondono: «No. L'annuncio pubblico vuole mettere in guardia gli americani che viaggiano sul fatto che l'Italia continua ad essere in un accresciuto stato di allerta a causa delle note minacce di estremisti per la sua partecipazione in Iraq e in Afghanistan e che le autorità italiane hanno dichiarato che il periodo precedente alle prossime elezioni costituisce una ragione di preoccupazione» (ndr. il corsivo è nostro). Il governo soffia sul fuoco Insomma c'è qualcosa che non va. Romano Prodi telefona all'ambasciatore: «Ho chiesto spiegazioni all'ambasciatore americano, mi ha spiegato che è la prassi, ma io sono rimasto molto colpito, perchè una mossa del genere, con elezioni così vicine, può portare un senso di angoscia e di paura, e non ce n'è proprio bisogno». E alla fine, in serata, l'intera faccenda diventa più chiara proprio grazie a quello che c'è scritto nelle Faq del sito dell'Ambasciata Usa . «Leggo sul sito del'ambasciata Usa- chiarisce infatti Prodi- che l'allarme lanciato è stato diffuso perchè le autorità italiane hanno dichiarato che "il periodo precedente le prossime elezioni costituisce una ragione di preoccupazione". Leggo anche che di "questo annuncio il governo italiano è al corrente e corrisponde a varie dichiarazioni pubbliche fatte da vari esponenti del governo italiano". Ancora una volta, come nel caso delle politiche fiscali, si è voluto agire sull'emozione e sulla paura, senza curarsi dei danni prodotti al paese». Insomma la segnalazione è «partita dall'Italia». Qualcuno soffia sul fuoco. Anche quello che in serata dichiara il portavoce del Dipartimento di Stato Sean McCormack non cambia lo status dei fatti così come vengono spiegati nei dettagli sul sito dell'ambasciata. Avvisi pubblici come quello diffuso sull'Italia vengono pubblicati «ogni qual volta e per qualsiasi Paese abbiamo fatti che crediamo lo meritino» spiega McCornak. Che quindi, quasi per trarre dall'imbarazzo il governo italiano, aggiunge: «È responsabilità del nostro governo, del governo statunitense, diramare avvisi pubblici». Da parte sua Silvio Berlusconi sorvola su chi abbia lanciato l'allarme e anzi ribatte non solo parlando di «intromissione indebita di Prodi in ambito americano», ma esplicitamente accusa il Professore di «coprire la realtà delle cose e cioè che la sinistra ospita al suo interno chi pratica la violenza in molte direzioni e in occasioni differenti». E poi insiste: «Io dico che è così forte l'astio e l'odio che c'è nei confronti dell'America che se un cittadino americano si trova in mezzo a queste manifestazioni non credo che possa sentirsi tranquillo». Reazioni che certo non vanno nella direzione auspicata sempre dal leader dell'Unione, che aveva chiesto a tutti serenità, perché «si avvicina il momento della riflessione, i cittadini devono poter decidere liberamente. E il dibattito politico deve muoversi con regole precise, non con fuochi d'artificio tutti i giorni». E invece fin da subito, anziché chiedere spiegazioni agli Usa per l’inusuale ingerenza in campagna elettorale, il governo italiano ha scelto di cavalcare l’onda dell’allarmismo. Dalle parole di Gianfranco Fini sembra quasi una strategia concordata: «Un cittadino americano che va ad una manifestazione di certi segmenti della sinistra radicale, dove si bruciano bandiere dell' America ed Israele e dice: "Sono americano ed ho votato Bush" sicuramente corre dei rischi», ammonisce il ministro degli esteri. E «se per emergenza democratica si intende che in campagna elettorale c'è chi cerca di impedire con la violenza libere manifestazioni, sicuramente sì». Di ben diverso avviso Fausto Bertinotti, che si rivolge direttamente al governo: «Chi rappresenta il Paese dovrebbe assumersi la responsabilità di farlo, e dire a Bush che in Italia la sicurezza e l'ordine sono gestiti dalla vocazione democratica del popolo italiano». Difficilmente l’appello sarà ascoltato. http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=48201 "..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
http://antoniorusciano.blog.kataweb.it/curriculumvitae / |