Nick: T-34 Oggetto: 4 Torturatori Data: 24/3/2006 19.23.5 Visite: 254
" Signore Dio degli eserciti, nelle cui mani sta il destino del nostro popolo fa discendere la tua benedizione sui nuovi generali come soldati del vangelo disposti a sacrificarsi dando la vita per i loro fratelli come fece Gesù Cristo. Le loro armi sono simbolo di difesa e di giustizia, il cui frutto è la pace..."
Il vescovo provicario delle Forze Armate monsignor Bonamín , nel settembre del 1975 definiva i militari come purificati nel Giordano con il sangue versato e pregava in questo modo.
Adolfo Tortolo : il presidente della Conferenza Episcopale
Subito dopo il golpe, l' arcivescovo Adolfo Tortolo, presidente della Conferenza Episcopale Argentina e vicario delle Forze Armate, richiamò pubblicamente i componenti della chiesa cattolica argentina a cooperare con i militari nel processo di riorganizzazione nazionale . Durante un assemblea della Conferenza Episcopale difese l' uso della tortura con argomentazioni teologiche medievali. Tortolo muore nel 1998.
Il nunzio apostolico Pio Laghi
Pio Laghi originario di Faenza e nunzio apostolico in Argentina durante la dittatura militare benedì nel 1976 i militari freschi di golpe riconoscendoli difensori di quei "valori cristiani minacciati dall'aggressione di una ideologia rifiutata dal popolo". Era solito giocare a tennis con l'ammiraglio Massera, massone della loggia di Licio Gelli, feroce torturatore e responsabile del campo di concentramento della ESMA da dove partivano gli aerei carichi di prigionieri che venivano buttati nudi in mezzo all'oceano. I suoi stretti legami con Massera, tra l' altro battezzò uno dei suoi figli e ne sposò un altro, lo rendono complice di uno dei peggiori criminali del ventesimo secolo. Laghi è responsabile di non avere denunciato e fermato i crimini e di aver creduto nella dittatura come modello politico come testimoniano numerosi suoi discorsi. Alle accuse Laghi si è difeso sostenendo una posizione contraddittoria: prima ha detto di avere fatto "tutto il possibile per salvare vite umane" sottraendole dai campi di concentramento del regime, poi, ad un quotidiano di Buenos Aires, ha dichiarato di "non sapere cosa stesse accadendo" nel paese in quell'epoca. I fatti dimostrano però che l'ex Nunzio Apostolico fosse bene al corrente di quanto accadeva ai desaparecidos. Altrimenti non avrebbe potuto interferire, come ha fatto, per salvare alcuni figli di amici. Attualmente è il prefetto Vaticano della Congregazione per l'Educazione Cattolica ed è in corsa per il papato, appoggiato dalla congregazione di Madre Teresa di Calcutta e dalla Conferenza Episcopale italiana.
Antonio José Plaza
Arcivescovo della citta' di La Plata fu un attivo collaboratore delle forze di repressione e utilizzò la sua posizione all' interno della Chiesa per fare arrestare decine di persone, compreso un suo nipote: José María Plaza. Fu nominato nel 1976 Cappellano Maggiore della Polizia della Provincia di Buenos Aires mentre era capo di questa istituzione il colonnello Ramón Camps uno dei più sadici repressori. Insieme a Camps fu visto in numerosi centri di detenzione e tortura. Monseñor Antonio José Plaza è uno dei 15 sacerdoti denunciati come repressori dalla CONADEP. Morì nel 1987.
tutto questo durante la dittatura militare in Argentina (1976 - 1983)
il resto lo trovate qui:
http://www.nuncamas.it/index1.asp
ps. Ruini....fatt 'e stracazz tuje ca nun putit pOp parlà.. "..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
http://antoniorusciano.blog.kataweb.it/curriculumvitae / |