28.03.2006
Francia, tre milioni in piazza contro la precarietà. Ma il premier non cede
Sono stati 700mila persone a Parigi, 250mila a Marsiglia, 60mila a Grenoble, 40mila a Nantes e ancora decine di migliaia di manifestanti a Le Mans, Rouen e Tours. Secondo i sindacati circa 3milioni (oltre un milione per le forze dell'ordine) le persone che martedì sono scese nelle piazze francesi per chiedere (ancora una volta) il ritiro del famigerato Cpe, il contratto di primo impiego voluto dal premier de Villepin che prevede la possibilità di licenziare senza spiegazioni entro il primo biennio i dipendenti di età inferiore ai 26 anni.
«Siamo più di tre milioni oggi in strada, è storico, è impensabile che il primo ministro resti inflessibile sulle sue posizioni» ha detto Bernard Thibauldt , il numero uno di una delle maggiori sigle sindacati (la Cgt), mentre sfilava in testa al corteo della capitale.
In tutta la Francia si sono svolti circa 150 cortei e scioperi in vari settori. La manifestazione più imponente a Parigi (circa 700mila persone) dove all'inizio del corteo si sono verificati anche alcuni incidenti e alla fine la polizia ha usato anche gli idranti per disperdere la folla. E arrestato 105 persone. In tutto il paese però le persone fermate sono state circa 400 addirittura.
Le manifestazioni sono state accompagnate da scioperi nei trasporti di più di 70 città, nelle scuole e in diversi uffici del settore pubblico e privato. La maggior parte dei giornali non sono usciti in edicola. Quello che sindacati e organizzazioni studentesche hanno definito il "martedì nero" è iniziato con code di 130 chilometri circa sulle strade che conducono alla capitale di riflesso alle previste interruzioni dei trasporti pubblici: circa la metà dei treni pendolari, molte linee di autobus e metropolitane non hanno viaggiato e circa il 30% dei voli in partenza dagli aeroporti in tutta la Francia sono stati annullati. L'adesione allo sciopero tra i dipendenti delle ferrovie francesi, Sncf, è stata del 27,7%.
Di fronte all’ennesima ondata di manifestazioni popolari anche il ministro dell'Interno Nicolas Sarkozy ha chiesto una sospensione della legge e il Medef, la Confindstria francese, ha detto di non opporsi ad un eventuale ritiro. Il premier de Villepin ( con l’appoggio del presidente Chirac) non sembra però disposto a cedere: ha ribadito il rifiuto a ritirare la legge. Tutt'al più è disposto a prendere in esame delle modifiche che non intacchino l'essenza del provvedimento.
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=48327
sperando che i fiori della lezione francese germoglino anche in italia
"..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
http://antoniorusciano.blog.kataweb.it/curriculumvitae /